L’Europa si può criticare, ma non sfasciare; anzi, va costruita. A dirlo è stato il ministro degli Esteri e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, intervenendo in video collegamento al convegno “Una bussola per la competitività europea”, organizzato dal partito al teatro Puccini di Firenze.

«Noi in Europa dobbiamo costruire. Non abbiamo bisogno di sfasciacarrozze, abbiamo bisogno di donne e uomini di buon senso che facciano una buona politica per proteggere l'interesse di mezzo miliardo di persone, fra i quali ci siamo noi», ha sottolineato. «Noi vogliamo costruire. Anche quando facciamo delle critiche, facciamo sempre delle critiche costruttive», ha assicurato il ministro con parole che sembrano rilanciare le polemiche con la Lega dopo le ultime tensioni sulla riforma della cittadinanza approvata dal Consiglio dei ministri.

Il leader del Carroccio, Matteo Salvini, da Padova per l'ultima tappa in vista del congresso federale del prossimo weekend a Firenze, aveva incalza gli alleati sul tema dell'autonomia. “No, non c'è ultimatum - puntualizza - ma c'è un programma di governo da rispettare”. Il vicepremier leghista poi ha attacca la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “È una tedesca che serve agli interessi dei tedeschi”.

Mentre la Farnesina precisava che il “pacchetto cittadinanza” non prevede modifiche sostanziali sul rilascio dei passaporti, c’è stato un botta e risposta fra Lega e Forza Italia, dopo le tensioni dei giorni scorsi sul piano ReArm Europe. “L'idea di limitare ai discendenti italiani emigrati all'estero l'accesso alla cittadinanza lascia perplessi”, ha sottolinea il deputato leghista friulano, Graziano Pizzimenti. “Si parla - rimarca - di nostri nonni, bisnonni, che vengono da Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, e delle loro origini tramandate nelle loro discendenze, anche se nate e cresciute all'estero. Però, e questo stupisce ancora di più, si vorrebbe regalare la cittadinanza a giovani immigrati, spesso islamici. Affronteremo e modificheremo in Aula questa proposta”.

A parlare di “doverosi correttivi in Aula” è anche il deputato veneto del Carroccio, Dimitri Coin, secondo cui è “singolare che nel governo qualcuno abbia deciso di dare una stretta ai discendenti di chi è emigrato all'estero, in larga parte di origine veneta, lombarda, piemontese o friulana, e quindi di cultura cattolica, ma poi pensi di regalare la cittadinanza a giovani immigrati che spesso sono islamici. Incredibile ci si preoccupi più dei nostri bisnonni”.

Da Forza Italia, però, mette i puntini sulle 'i' il capogruppo alla Camera, Paolo Barelli. “Non ho letto le dichiarazioni” dei deputati leghisti sulla cittadinanza “che riterrei un po' prive di senso, perché nessuno regala nulla a nessuno”, chiarisce. E poi aggiunge: L'approvazione è arrivata “in Consiglio dei ministri all'unanimità” e “tutti i presenti hanno ritenuto necessario intervenire, perché c'è anche un traffico di cittadinanze molto pericoloso. Poi ci sarà tempo anche per discutere questo in Parlamento”. I correttivi sollecitati dalla Lega - prosegue Barelli - “ben vengano se sono doverosi, se sono utili a migliorare una questione. Però penso che” la riforma “va prima letta bene e studiata bene. E poi, ovviamente, nei passaggi parlamentari, quando si può migliorare, si migliora”.

A stretto giro, intanto, fonti del Carroccio si affrettano a chiarire che “alcuni esponenti della Lega di Veneto e Friuli Venezia Giulia si sono limitati a rispondere a delle domande suscitate dall'intervista di Elena Donazzan (FdI)”. L'europarlamentare meloniana al 'Corriere del Veneto', tra l'altro, ha detto: “Bene che si voglia evitare percorsi poco chiari e situazioni al limite, di questo sono sempre stata convinta. Ma su base volontaria è importante riscoprire le radici, anche dei trisavoli. Io l'ho visto in Veneto, ho visto quarte, quinte generazioni avere amore per il proprio cognome, per il proprio Paese, ed è un peccato non permettere di ricostruirlo”.

Donazzan, quindi, ha sbottato: “Monetizzare sui nostri oriundi è sbagliato. Soprattutto se entrano, invadendoci, culture e identità diverse dalla nostra e siamo noi a pagare spese sanitarie, vitto, documenti. Credo sia un errore culturale del centrodestra, che invece dovrebbe favorire l'identità”. Maurizio Lupi, leader di Noi moderati, dal canto suo, è “d'accordo con la Lega. Il testo, dalle prime notizie che abbiamo avuto, va assolutamente migliorato, va cambiato. Bisogna non avere un pregiudizio nei confronti delle nostre comunità all'estero”.