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Il documento in cui il ministro degli Esteri M5s Luigi Di Maio delinea in dieci punti le sue proposte per l’immediato futuro è «sorprendente, brillante, molto vicino ad alcune posizioni di Forza Italia». Parola di Renato Brunetta. Intervistato dal Corriere della Sera, il responsabile economico azzurro descrive le proposte del ministro degli Esteri come quelle di «uno dei miei studenti più preparati, uno di quelli di cui volentieri avresti fatto il relatore alla tesi di laurea». Non solo, per Brunetta «Di Maio è un leader, non si discute. Un leader vero. In lui ho visto la fatica che fanno i veri leader, la più gravosa, quella di rendersi protagonisti della necessaria metamorfosi delle forze politiche che guidano. Ecco, Di Maio sta trasformando un movimento caotico in un partito strutturato e responsabile. E queste imprese non le raggiungi se non sei un leader». Parole che faranno piacere fino a un certo punto all'ex capo politico del Movimento 5 Stelle, alle prese con una difficile riorganizzazione del partito, contestata da un'agguerrita fronda interna, capitanata da Alessandro Di Battista, che proprio sulla collaborazione con Forza Italia sta puntando il dito negli ultimi giorni. Ma il sostegno degli azzurri all'azione di governo potrebbe rivelarsi decisivo per il proseguio del governo Conte. Solo pochi giorni fa, tutto il centrodestra, capitanato da Silvio Berlusconi, ha votato insieme alla maggioranza lo scostamento di Bilancio. Un'inversione di rotta che lo stesso Brunetta aveva commentato con queste parole: «Si sta aprendo una nuova fase, di ascolto e condivisione: sul fisco, sui non garantiti, sui fondi perduti alle partite Iva, sulle imprese, sulle ripartenze, su Berlusconi, sul suo grande senso di responsabilità. Certo, tutte cose costose, ma che servono per tenere in piedi questo nostro straordinario paese. Per noi vale sempre: da una parte sola, dalla parte degli italiani», aveva dichiarato il responsabile economico ed ex ministro di Forza Italia. «Finalmente dal governo, dopo le aperture di Berlusconi sul senso di responsabilità e sull’eliminazione della frattura tra garantiti e non garantiti, abbiamo avuto delle risposte. Questo è il valore che travalica gli 8 miliardi del quinto scostamento che servono per chiudere l’anno e le ultime moratorie fiscali. Il senso di tutto questo vale molto più di 8 miliardi, perché noi rispondiamo in senso unitario al grido di dolore che viene dal paese. È questo il valore della coesione e della condivisione, auspicate da sempre dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella». Ma il Movimento rimane in agitazione costante. L'unità nazionale spacca i grillini