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Sigfrido Ranucci, direttore di Report
Indignazione e polemiche da parte del centrodestra per il nuovo scontro che vede al centro il programma di Rai3 Report, dopo l'ultima puntata dedicata al ministro della Cultura Alessandro Giuli e al suo ex capo di gabinetto Francesco Spano. Il quale si era dimesso proprio a poche ore dalla messa in onda della trasmissione, dopo esseri arreso al “fuoco amico”.
Questa volta lo scontro riguarda la sorella, Antonella Giuli, che con una lettera pubblica replica alle anticipazioni del programma sul servizio, dedicato a lei, che andrà in onda questa sera. La trasmissione di Sigfrido Ranucci accusa la giornalista di lavorare per Fratelli d'Italia, pur essendo stata assunta alla Camera. In una lettera pubblica però Antonella Giuli smentisce le accuse. E si difende: “Si può costringere una donna, una madre, una professionista che gode della stima dei suoi datori di lavoro a rivelare la verità dolente di una vita privata funestata dalla malattia d'un bambino di 7 anni irreversibilmente malato? In Italia, oggi, evidentemente sì. E vengo al punto”, scrive Giuli.
“Preceduto dalla grancassa mediatica e intimidatoria affidata a un sito di gossip (a volerne dir bene), la trasmissione 'Report' di Sigrifido Ranucci si appresta questa sera a mandare in onda un servizio nel quale verrebbe costruito un teorema che reputo per lo meno manipolatorio, se non pure falso e diffamante: Antonella Giuli, la sottoscritta, 'ci risulta lavora per Fratelli d'Italia e che in ufficio non ci va mai'; in più, durante il fine settimana, lavorerebbe per Fratelli d'Italia in palese conflitto con le regole cui è sottoposta per contratto. Proprio così afferma l'inviato di 'Report' Giorgio Mottola - 'ci risulta che lei lavora per Fratelli d'Italia e che in ufficio non ci va mai' - incalzandomi all'uscita dalla Camera dei deputati, presso la cui Presidenza lavoro in qualità di addetta stampa, assieme ad altri colleghi. Sottotraccia, ma non poi troppo, la tesi di 'Report' è forse che io diserti il mio posto di lavoro per mettermi al servizio di Arianna Meloni, cui mi lega un rapporto limpido e pubblico di amicizia personale, fondato (perché negarlo?) su un passato di comune militanza nella destra partitica italiana e testimoniato da scatti fotografici e riprese video delle quali non mi vergogno, anzi", rimarca la sorella del ministro della Cultura.
"Il teorema", prosegue Giuli, "è facilmente smentibile dai diretti interessati; a cominciare da chi, ai vertici del secondo ramo del Parlamento, ha potuto verificare e apprezzare quotidianamente l'abnegazione e la disponibilità con cui onoro il mio impegno professionale (la mansione affidatami sin da subito è stata la gestione delle numerosissime conferenze stampa quotidiane organizzate da tutti i gruppi politici a Montecitorio)".
"Ma c'è qualcosa di peggio, qualcosa di più limaccioso e insinuante nelle domande di 'Report': che cosa fa Antonella Giuli durante il fine settimana? Lavora forse per Fratelli d'Italia? Ho risposto in modo sincero e preciso a quella domanda: vivo il tempo liberato dal lavoro come meglio credo; e cioè, salvi rarissimi casi, con la mia famiglia. Tanto ovvia è stata la mia risposta, quanto è lecito il mio dubbio che tale risposta verrà mandata in onda da 'Report'”, prosegue Giuli.
"Questo dubbio, appunto, mi induce a rendere pubblica una verità che io e mio marito avremmo voluto proteggere nel più stretto e amorevole riserbo: i miei fine settimana, i miei pochi attimi di libertà strappata alla vita sociale giornaliera, ma soprattutto le mie notti e i miei tormentati pensieri sono dedicati al mio dovere di madre di due bimbi piccoli uno dei quali, Giulio, affetto da una grave patologia curabile ma non guaribile, tale da rendere necessario il contributo della legge 104 art.3 comma 3. Ecco perché, come tutti gli altri addetti stampa sanno, all'alba sono dispensata dalla selezione della rassegna stampa cui si dedicano i miei generosissimi colleghi: devo preparare mio figlio e portarlo a scuola, dove è atteso da un'ammirevole maestra di sostegno”, prosegue la giornalista, che sottolinea “il clima di attenzione (aggressione?) mediatica cui vengo sottoposta con crescente morbosità”.
La replica
Da parte sua Report ribadisce che non ha alcuna morbosità nei confronti di entrambi. Non è neppure vero che è accusata di essere assente sul lavoro”, scrive sui social il giornalista Sigfrido Ranucci, conduttore del programma di Rai Tre.
"L'inchiesta a firma del nostro Giorgio Mottola documenta Antonella Giuli, pur essendo stata assunta per chiamata diretta presso l'ufficio Stampa della Camera dei Deputati, come altri colleghi di altri partiti, abbia continuato a occuparsi di comunicazione in favore di Fratelli d'Italia e in particolare di Arianna Meloni. Circostanza espressamente vietata dal suo contratto, che richiedere l'esclusività e vieta ogni attività politica. Nessuno ha contestato ad Antonella Giuli il fatto di essere vicina ai suoi figli, ci mancherebbe. Qualsiasi speculazione giornalistica su questo tipo di interpretazione - conclude - è puro sciacallaggio".
Le reazioni
Il primo ad intervenire è il partito della premier, Fratelli d’Italia, che si affretta a smentire: “Completamente falso che Antonella Giuli abbia lavorato per la nostra comunicazione dopo essere stata assunta alla Camera dei Deputati”, spiega il partito. "Chiunque racconti o faccia intendere diversamente sta consapevolmente diffondendo informazioni non veritiere a scopo diffamatorio".
“Da quelle parti non hanno ancora capito che la modalità aggressiva e inquisitoria con cui viene oggi trattata la giornalista Antonella Giuli, così come le altre persone non gradite alla sinistra precedentemente ingiuriate, gli torna indietro come un boomerang", afferma il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli, di Fratelli d'Italia.
"Solidarietà ad Antonella Giuli gettata nel fango da un servizio della trasmissione Report”, arriva da Lucio Malan, presidente dei senatori di Fratelli d'Italia. "A quanto pare - prosegue -, per lei essere la sorella del ministro della Cultura è una colpa. La macchina del fango guidata da certa stampa schierata a sinistra rappresenta il peggio che il giornalismo può offrire all'Italia. Un accanimento mediatico, rivolto contro Antonella, indegno per una trasmissione del servizio pubblico".
Solidarietà anche da parte della deputata di Italia viva Maria Elena Boschi, che manda “un abbraccio speciale a suo figlio Giulio. La lotta politica non può mai arrivare al punto da colpire le famiglie e noi lo sappiamo bene. E il fatto che Fratelli d'Italia sia stato campione di attacchi meschini contro di me e contro i miei non mi impedisce di difendere la famiglia di Antonella con forza". Mentre per Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria nazionale del Pd, la destra vuole “ridurre tutti a megafono del padrone ma esistono giornalisti e programmi che non lo saranno mai”.