È Francesco Rocca, fino a ieri presidente della Croce rossa italiana, il candidato scelto dal centrodestra per la corsa alla Regione Lazio. Il nome è stato deciso da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia dopo che i primi avevano proposto agli alleati un rosa allargata anche a Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, e Paolo Trancassini, deputato di Fdi. «Per me, in questa fase, è molto importante la valorizzazione della condivisione nell’alleanza di centrodestra - ha detto la presidente del Consiglio e leader di FdI, Giorgia Meloni - E la ragione per la quale ho proposto una rosa di tre nomi: stiamo finendo le interlocuzioni e spero che nelle prossime ore avremo un nome, ma devo a monte ringraziare queste tre personalità per aver dato la disponibilità, tre nomi eccellenti».

Il riferimento è a Fabio Rampelli e Paolo Trancassini, entrambi esponenti di FdI rispettivamente vicepresidente della Camera e deputato. Ma il segnale è stato dato ieri dallo stesso Rocca, che ha pubblicato sul sito della Croce rossa il saluto a volontarie e volontari.

«Sapevate già che il mio ciclo nella Croce Rossa Italiana stava per esaurirsi - ha scritto - E oggi siamo giunti a quel difficile momento, per me molto doloroso: ma lo annuncio senza rimpianti, perché sapete da tempo quanto sia convinto del fatto che la nostra Associazione abbia bisogno di un ricambio, di nuove forze e nuove idee che la traghettino verso impensabili successi e traguardi futuri».

Poi, la spiegazione e la candidatura. «Ho deciso di presentare le mie dimissioni dalla carica di Presidente nazionale della Croce Rossa Italiana perché ho scelto di mettermi a disposizione del territorio - ha aggiunto - Come esperto di sanità pubblica, penso di poter portare un valore aggiunto: ho accettato una nuova sfida in cui credo fortemente; so che alcuni non saranno felici di questa decisione, ma la vita è fatta di bivi e nel momento in cui un indimenticabile percorso sarebbe volto comunque al termine, ho voluto percorrere una strada nuova dove, tuttavia, le mie capacità possano ancora essere al servizio della comunità».

La presa di posizione è stata accolta con favore dal ministro delle Infrastrutture e leader della Lega, Matteo Salvini, vicino a Rocca. «Mi piacerebbe molto ma non decido solo io - ha detto Salvini - È persona assolutamente degna e sarebbe un’ottima scelta, i cittadini di Roma e del Lazio saranno in ottime mani».

Un segnale di allarma è scattato ieri nella coalizione dal momento che, dopo la pubblicazione della lettera, non è arrivata l’ufficialità della candidatura. Fino alle parole di Meloni che sono servite a tranquillizzare gli alleati sulla condivisione del candidato, dopo la lettera di Rocca che più di uno, soprattutto in Forza Italia, ha visto come un passo più lungo della gamba.

Dall’altra parte dello schieramento, Alessio D’Amato, candidato di Pd e terzo polo, ha ricevuto anche il sostegno di Angelo Bonelli, co- portavoce di Europa Verde e deputato dell’alleanza tra Verdi e Sinistra italiana. «Ci sarà una lista rossoverde alle regionali dentro il centrosinistra e per quanto ci riguarda la posizione di Conte non è assolutamente comprensibile sul piano politico - ha detto Bonelli -. Oggi governano con il Pd, con Calenda, con due valide assessore, quindi non riesco a capire la ragione per la quale si debba consegnare la regione Lazio al centrodestra che già ha detto che vuole tagliare i perimetri dei parchi e aggredire l’economia della regione. Il riferimento è al leader del Movimento 5 Stelle, che sta cercando una candidatura autonoma con il beneplacito di Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana che ha deciso di staccarsi dall’alleato verde e procedere l’interlocuzione con il M5S. Il quale smentisce le voci su una presunta richiesta di candidatura a Sabrina Ferilli.

D’Amato intanto prosegue spedito. «Giovedì prossimo ci sarà la presentazione al comitato elettorale della coalizione a sostegno della mia candidatura che sta lavorando sul programma elettorale - ha spiegato l’attuale assessore alla Salute - Le forze che hanno dichiarato di voler presentare proprie liste e le componenti civiche che si vanno aggregando rappresenteranno un valore aggiunto assieme alle formazioni politiche».

Soddisfatto il leader di Azione, Carlo Calenda, secondo il quale D’Amato «è uno serio, che dice quello che si può fare e quello che non si può fare» e «i soldi delle regioni vengono spesi in larghissima parte per la sanità».