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«Se per i 5Stelle la Tav è un delitto, uno spreco, un crimine, un regalo a Macron e al partito del cemento, che ci stanno a fare in un governo che la realizzerà? Se vogliono possono dimettersi, nessuno li obbliga». Dopo la manifestazione in Valsusa si riaccende il confronto tra alleati di governo. Questa volta sono i capigruppo della Lega alla Camera e al Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, a rispondere in modo piccato a un lungo post apparso sul Blog delle stelle. La Tav è «un'opera inutile, antistorica, dannosa, che sarà pronta nel 2035, quando il futuro l'avrà già riposta nell'angolino dell'inservibilità e dell'inefficacia, è un mistero per tutti noi», si legge sull'organo ufficiale del Movimento 5 stelle. «Battaglieremo finché ne avremo la possibilità, con la consapevolezza che già oggi esiste l'Hyperloop, un supertreno che raggiunge i 1.223 km/h viaggiando in un tubo interrato o appoggiato su piloni, senza quindi consumare suolo», è il pensiero penta stellato contro cui si scagliano i leghisti. E per la prima volta dal Carroccio arriva un invito esplicito ai grillini ad abbandonare il governo, vista la loro ostinata contrarietà all'opera. O almeno quella professata pubblicamente. «Non possiamo accettare che miliardi di euro di soldi degli italiani siano sperperati per un'opera che non serve a nulla, non possiamo non opporci con tutte le nostre forze», scrive il Movimento 5 stelle, dimenticando di essere la prima forza parlamentare del Paese e di aver indicato il premier che oggi sblocca i cantieri. «Pensate se potessimo spendere questi miliardi per aumentare le pensioni dei disabili, per costruire asili nido, per aiutare i pendolari italiani. Niente di tutto questo: per il partito del cemento la priorità è bucare una montagna e portare nel 2035 le merci da Torino a Lione con le tecnologie di 16 anni prima! Una follia assoluta!», insistono i grillini, adesso invitati a guadagnare l'uscita di Palazzo Chigi dall'alleato.