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Dovevano essere una semplice passeggiata per il centrodestra, ma le Regionali calabresi si sono trasformate in una maratona ricca di insidie. A 24 ore dalla scadenza per la presentazione delle liste, infatti, non è ancora chiaro quanti saranno i candidati in competizione dalla stessa parte del campo. Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno già lanciato nella mischia l’azzurra Jole Santelli, scelta però dietro suggerimento del Carroccio.
Ed è proprio questo particolare ad aver mandato in tilt gli equilibri interni al centrodestra. Per il partito di Berlusconi, infatti, si era già fatto avanti da mesi Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza e fratello di Roberto, vice capogruppo forzista alla Camera. In tanti erano convinti che la sua sarebbe stata una corsa vittoriosa, fino al niet imposto da Matteo Salvini.
«Non possono proporre il sindaco di Cosenza Occhiuto, che ha qualche problema giudiziario», dichiara pubblicamente il segretario della Lega rivolgendosi agli alleati di Forza Italia. Più che un veto, per i fratelli Occhiuto le parole di Salvini rappresentano una sorta di atto di guerra a cui rispondere. E la replica, al momento, è contenuta nei fatti: il primo cittadino cosentino non ha mai ritirato la propria candidatura. Potrebbe farlo, a sorpresa, questa mattina o nelle ore in cui il Dubbio andrà in stampa. Ma per ora non sembra sia intenzionato a mollare la presa. Tanto da costringere ieri sera Silvio Berlusconi a prendere carta e penna e rivolgersi “a cuore aperto” ai suoi dirigenti.
«Caro Mario, caro Roberto, in un momento così delicato e decisivo per il futuro della Calabria, con importanti ripercussioni anche a livello nazionale, sento il dovere di fare appello alla vostra passione civile», è l’incipit di chi prova a convincere i fratelli Occhiuto a fare un passo indietro, tributando agli “sconfitti” l’onore della battaglia.
«Mario Occhiuto è un grande sindaco di Cosenza, il migliore nella storia recente della vostra città», scrive Berlusconi. «Roberto dal canto suo è oggi uno dei nostri parlamentari più stimati e autorevoli», aggiunge, convinto che entrambi sarebbero stati «ottimi presidenti» della Regione. «Purtroppo questo non è stato possibile per ragioni che non dipendono da noi», è costretto ad ammettere l’ex premier, riferendosi alle pressioni giunte dagli alleati. «Vi sono dei momenti nei quali un leader deve assumersi responsabilità anche dolorose, nei confronti di amici stimati», confessa Berlusconi, che in questa circostanza «ha dovuto «far prevalere la necessità di tenere unita la coalizione».
Il capo di Forza Italia si appella al buon senso dei suoi dirigenti politici, «certo, che pur nella comprensibile amarezza personale vorrete continuare il vostro percorso con noi, rinunciando a scelte che avvantaggerebbero solo i nostri avversari». Infine, un riconoscimento anche per la candidata ufficiale: Jole Santelli. «Abbiamo individuato un ottimo candidato presidente e intorno a lei vogliamo costruire una squadra di grande livello», aggiunge.
Ma a giudicare dai profili social ufficiali, Mario Occhiuto resta in campo. Sulla pagina Facebook del sindaco di Cosenza fa ancora bella mostra il post scritto alla vigilia di Natale: «Buon Natale bellissimo a tutti i calabresi», scrive. «Quest’anno Babbo Natale porterà un sacco pieno pieno di voti di opinione. Lasciamo il carbone della Befana a coloro che voteranno i signori delle preferenze che hanno rovinato la Calabria», aggiunge l’aspirante governatore forzista, scagliandosi probabilmente contro chi ha già pubblicamente appoggiato la compagna di partito e su ex vice sindaco Jole Santelli.
E pensare che solo poche settimane fa nessuno avrebbe scommesso qualche spicciolo sulla vittoria di un centrosinistra inizialmente diviso tra i sostenitori dell’imprenditore Pippo Callipo e i fedelissimi del governatore uscente Mario Oliverio, accompagnato senza troppi complimenti in panchina dal suo stesso partito, il Pd. La cavalcata trionfale del centro destra era considerato l’esito elettorale più scontato.
E invece, a sorpresa, il centrosinistra è riuscito a trovare una quadra, col passo indietro di Oliverio, e la “triplice” del centrodestra è rimasta invischiata in beghe interne. Il tempo per decidere è però davvero scarso. Entro oggi bisognerà sciogliere la riserva. «Stanno valutando se aderire a questo appello di Berlusconi», spiegano fonti forziste calabresi a proposito dei fratelli Occhiuto. «In nottata dovrebbe arrivare un responso».
Ma se Mario Occhiuto non ritirasse la sua candidatura, per il centrodestra il turno delle Regionali si potrebbe mettere male: in bilico non sarebbe solo l’Emilia Romagna, anche la Calabria.