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La character assassination di Repubblica nei confronti di Giorgia Meloni e del suo entourage politico e familiare si arricchisce di un nuovo, suggestivo capitolo. Dopo il longform “M” sulla galassia nera in cui si muoverebbe la premier pubblicato in estate, dopo l’inchiesta sugli affari della mamma Anna Paratore accusata non si sa di cosa, ora a finire nel mirino del quotidiano del gruppo Gedi è Chiara Colosimo, deputata di Fratelli d’Italia e meloniana della prima ora.
Pare che sarà lei a presiedere la prossima commissione antimafia, una scelta che per Repubblica sarebbe nata in un «intreccio maleodorante» e che metterebbe assieme «estremismo di destra e politica». Qual è il problema? I «trascorsi» di Colosimo con Luigi Ciavardini, ex militante dei Nar condannato per due omicidi e per la strage alla stazione di Bologna. Peccato che l’articolo non spieghi quali siano questi «trascorsi», limitandosi a citare le «notizie pubblicate da Report».
Il riferimento è alla puntata dello scorso 8 maggio consacrata al mondo delle carceri. Tralasciamo le odiose insinuazioni sulle storiche associazioni per la tutela dei diritti dei detenuti come Antigone e Nessuno tocchi Cainio che per i “segugi” di Report sarebbero addirittura una quinta colonna di mafiosi e fascisti. Ci ha già pensato Damiano Aliprandi sul nostro giornale a smontare quel risibile teorema. Il fatto è che in 30 minuti di servizio il nome di Colosimo appare solo una volta, solo per pochi istanti accompagnato da un’immagine della parlamentare seduta attorno a un tavolo con Ciavardini. Nessuno spiega quali legami, quali interessi, quali strategie uniscano i due. Difficile immaginarla fiancheggiare l’ex Nar quando erano in attività visto che negli anni 70 Chiara Colosimo non era ancora nata (è del 1986).
Anche l’accusa rivolta a Fratelli d’Italia di aver favorito la semilibertà di Ciavardini è ridicola visto che si tratta di un diritto concesso dai magistrati di sorveglianza in osservanza della legge. L’unica certezza è che i due si conoscono, non un granché per uno scoop giornalistico. Mala giostra sensazionalista funziona alla grande: Report allude e Repubblica rilancia. A raccogliere il sasso e a innescare il cortocircuito i familiari delle vittime di Mafia e terrorismo i quali, in perfetta buona fede, hanno scritto una lettera in cui si dicono «sbigottiti» della scelta della maggioranza di nominare Colosimo i cui «rapporti con il terrorista Ciavardini» sono ormai pubblici «grazie alla trasmissione Report».