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A conclusione di una indagine condotta dalla Digos della Questura di Roma, la Procura della Repubblica capitolina ha chiesto e ottenuto dal Gip un sequestro preventivo, con riferimento al reato di occupazione abusiva, dell’immobile sede del movimento Casapound, in via Napoleone III, in zona Esquilino. Sono in corso le procedure per la notifica del provvedimento da parte della Digos. I pm hanno dunque deciso di accelerare i tempi dello sgombero dello stabile, richiesto a gran voce anche dalla sindaca di Roma Virginia Raggi e annunciato ieri dalla viceministro grillina all'Economia Laura Castelli. Sedici anni dopo l’occupazione da parte dei "fascisti del terzo millennio", il quartier generale di Casapound potrebbe dunque essere smantellato. Dieci mesi fa c’era stata la rimozione della scritta esterna, per non incorrere in una multa della Polizia Locale del Campidoglio, stasera sarebbe avvenuto un incontro informale con le forze dell’ordine per comunicare la richiesta del Demanio di lasciare l’immobile. Dalla formazione di estrema destra, per ora, arriva solo un «no comment» alla domanda di chiarimenti. Tutta da capire anche l’eventuale tempistica di uno sgombero, vista l’emergenza Covid-19 ancora in corso. In epoca fascista sede dell’ente per l’istruzione media e superiore, in seguito di uffici del Miur, il palazzo di Via Napoleone III è stato occupato a fine dicembre 2003, nel corso degli anni è divenuto il cuore del movimento di estrema destra. Ora a reclamare il palazzo è il Demanio ma nel rimpallo di competenze sulla titolarità della gestione sono trascorsi quasi due decenni. Attualmente all’interno di CasaPound vivrebbero circa 20 famiglie, stando alle norme sull’emergenza abitativa il Campidoglio sarebbe tenuto ad offrire una sistemazione alternativa agli eventuali aventi diritto prima dello sgombero. Negli ultimi anni la Corte dei Conti ha approfondito la vicenda. «La tolleranza e l’inerzia dimostrata dalle amministrazioni e dai suoi dirigenti nella gestione - del tutto carente ed omissiva - della vicenda immobiliare» dello stabile di via Napoleone III «appaiono del tutto ingiustificate e in contrasto con l’ordinamento», ha sentenziato a fine marzo il procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio, Andrea Lupi, all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2020. Il danno erariale è stato stimato in 4,5 milioni di euro, con 8 funzionari statali citati in giudizio dalla magistratura contabile. Virginia Raggi ha fatto dello sgombero di CasaPound uno dei suoi refrain, ingaggiando una disputa con gli esponenti della formazione. Gli scontri tra la sindaca pentastellata e CasaPound, si sono accentuati lo scorso anno durante le proteste nelle periferie romane, cavalcate dall’estrema destra. contro l’assegnazione di case popolari ai Rom da parte del Campidoglio. A conclusione di una indagine condotta dalla Digos della Questura di Roma, la Procura della Repubblica capitolina ha chiesto e ottenuto dal Gip un sequestro preventivo, con riferimento al reato di occupazione abusiva, dell’immobile sede del movimento Casapound, in via Napoleone III, in zona Esquilino. Sono in corso le procedure per la notifica del provvedimento.