Tre posizioni diverse, quelle del centrosinistra rispetto alla manifestazione per il disarmo a Roma, che certificano una certa confusione in quel mondo circa la guerra tra Israele e Hamas e le conseguenze per la popolazione ebraica e palestinese.

Una manifestazione alla quale ha da subito aderito il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, non ha aderito Azione di Carlo Calenda e ha aderito, in parte, il Pd di Elly Schelin. La segretaria non c’era, ma ha specificato che «il Partito democratico c’è con molti dirigenti e molti militanti e sta portando in tutte le sedi istituzionali la propria posizione molto chiara sul conflitto, sull'evitare in ogni modo l'escalation e sulla necessità di fornire aiuti umanitari alla popolazione di Gaza».

Per Schlein manifestazioni come quelle di oggi «sono a tutela dei civili e anche noi come Pd stiamo insistendo sulla tutela di tutti i civili perché é il numero di vittime è già altissimo» L’obiettivo è evitare che continuino a morire civili innocenti e fare uno sforzo per far riprendere il processo di pace verso due Popoli due Stati».

Del resto, la posizione era già stata annunciata dal responsabile Esteri del Nazareno, Peppe Provenzano. «Alcune associazioni della società civile, hanno chiamato non i partiti ma i cittadini, a manifestare in diverse piazze senza bandiere e in silenzio, per proteggere tutta la popolazione civile in Israele e Palestina - aveva detto Provenzano annunciando la presenza - tra i molti cittadini, sicuramente ci saranno anche tanti esponenti del Pd». Ma insomma alla fine dei conti tutti i big del partito non c’erano, da Bonaccini a Nardella, da Orlando a Guerini, fino a Scotto e Boldrini, che pure si era augurata «una grande partecipazione».

Presente il capodelegazione al Parlamento europeo, Brando Benifei, in piazza «per la liberazione degli ostaggi, la de-escalation e la difesa dei civili». Il motivo per cui Conte ha deciso di aderire personalmente è invece stato spiegato dallo stesso leader M5S. «La nostra posizione è stata molto chiara sin dall’inizio: condanna senza se e senza ma dell’attacco terroristico di Hamas e pieno diritto di Israele non solo ad esistere ma anche a difendere il proprio popolo, però attenzione: nessuno ha la licenza di sospendere o calpestare il diritto internazionale umanitario, nessuno - ha detto Conte - la soluzione non può essere quella di consentire a Israele di bombardare Gaza oppure di entrare con l’esercito e succeda quel che succeda a scapito della popolazione civile e le popolazioni civili inermi non possono essere oggetto di attacchi». Per poi condividere sui social, poche ore prima della piazza, il video del su intervento in Aula accompagnato dall’hashtag #M5SforPeace.

L’iniziativa è stata ispirata dalla Rete italiana pace e disarmo, ma all’evento hanno aderito un cinquantina di associazioni. Condannando «l’ignobile e brutale atto di aggressione di Hamas contro la popolazione civile israeliana, contro anziani, bambini, donne, in spregio di ogni elementare senso di umanità e di civiltà, alla quale si è aggiunta la barbara pratica della presa di ostaggi», si legge nel manifesto, ma evidenziando anche che «Israele non deve reagire con la sua potenza militare contro la popolazione della Striscia di Gaza o usare metodi di rappresaglia come togliere cibo, luce, acqua ad una popolazione anch’essa ostaggio della violenza scatenata da Hamas».

In tutto ciò si evidenzia anche la posizione di Calenda, che su twitter ha condiviso alcune perplessità sulla posizione della sinistra ma togliendo dalle polemiche la segretaria Schlein. «Per onestà intellettuale devo dire che sì, la sinistra italiana è estremamente equivoca su Hamas, ma non mi sembra che Schlein stia seguendo la stessa strada. Almeno fino a questo momento», ha scritto Calenda. Per poi spiegare il suo punto di vista. «L’esistenza di Israele deve essere difesa senza se e senza ma. Ciò non vuol dire approvare tutto ciò che fa, assolverla da ogni responsabilità storica o ancora approvare la leadership di Netanyahu - Ha detto il leader di Azione - Sono convinto che Hamas vada sconfitta militarmente, che l’integralismo islamico sia un nemico mortale dell’Occidente e degli stessi palestinesi, che ci sia una saldatura tra i nemici dell’Occidente che coinvolge la Russia e l’Iran e che gli errori di Netanyahu abbiano rafforzato Hamas». Per poi rifiutare il «modo infantile e profondamente immorale che molti italiani adottano» nei social, «nei talk show e nelle conversazioni private».