Dopo le operazioni di valutazione delle condizioni delle persone intercettate, sono 49 i cittadini stranieri imbarcati a bordo della nave Cassiopea per il trasferimento nei centri in Albania, dove saranno avviate le procedure di accoglienza, trattenimento e valutazione dei singoli casi. Lo comunica il Viminale.

La nave Cassiopea, un pattugliatore della Marina Militare, si trovava da venerdì nelle acque vicino all’isola di Lampedusa, in Sicilia, e aveva inizialmente preso a bordo 11 migranti.

Un dato significativo riguarda 53 ulteriori migranti che hanno presentato spontaneamente il proprio passaporto per evitare il trasferimento: «una circostanza di particolare rilievo - si spiega - in quanto consente di attivare le procedure di verifica delle posizioni individuali in tempi più rapidi anche a prescindere del trattenimento, aumentando le possibilità di procedere con i rimpatri di chi non ha diritto a rimanere in Ue». 

È la terza operazione di questo tipo da quando i centri sono stati aperti, e anche quella con più persone rispetto alle due precedenti di ottobre e novembre. All’epoca il tribunale di Roma non aveva convalidato i trattenimenti dei migranti, che avevano dovuto quindi essere riportati in Italia e rilasciati, sempre per mezzo di una nave militare (la Libra), con tutti i relativi costi. A dicembre il governo aveva però ottenuto di togliere la competenza su questi casi ai giudici dei tribunali (cioè gli organi di giudizio di primo grado) e di affidarla alle Corti d’appello.

La decisione aveva suscitato moltissime proteste nella magistratura, in un periodo di già fortissime polemiche tra pm e governo, che riteneva che in questo modo si sarebbe rallentata molto l’attività delle Corti d’appello. Dal 18 dicembre però il presidente della Corte d’appello di Roma aveva deciso di impiegare temporaneamente dei magistrati del tribunale, tra cui gli stessi specializzati in immigrazione che non avevano convalidato i rimpatri e che l’esecutivo voleva evitare.