È metà mattina quando la mossa del centrodestra, orchestrata sottotraccia da giorni, diventa pubblica. Marco Bucci, sindaco di Genova rieletto per un secondo mandato, è il candidato della coalizione per la Regione Liguria, le cui elezioni si terranno il prossimo 27 e 28 ottobre. Un nome, quello di Bucci, circolato a lungo nelle scorse settimane, dopo il caso mediatico giudiziario che ha investito il presidente dimissionario Giovanni Toti, ma che era stato accantonato dopo che lo stesso prima cittadino si era tirato fuori dalla corsa. Fino al ripensamento, resosi necessario per i mugugni all’interno della maggioranza e la disputa che si stava facendo troppo aspra tra la totiana Ilaria Cavo e il leghista Edoardo Rixi, vice di Matteo Salvini al ministero delle Infrastrutture. Da qui il ripensamento e la scelta di scendere in campo, spiegata dallo stesso sindaco con una lettera aperta pubblicata sui propri canali social.

«Cari liguri, ho deciso di candidarmi alla presidenza della Regione Liguria - scrive Bucci – L’ho fatto convinto che questo sia un impegno necessario per poter proseguire un lavoro di crescita e sviluppo che la nostra terra ha iniziato nel 2015 e quella visione di città che vede Genova protagonista dal 2017».

Secondo il primo cittadino «è troppo alto il rischio che in futuro la Liguria possa essere amministrata dai signori del “no” a tutto» e «non ci possiamo permettere di fermare le tante opere e i progetti messi in piedi in questi anni che hanno restituito orgoglio a tutti i cittadini e una grande visione internazionale al nostro territorio.

Poi la spiegazione dell’inversione a U. «Qualche mese fa ho rinunciato a candidarmi per due motivi precisi: la volontà di rispettare l’impegno preso con i genovesi sino a giugno 2027 e le mie condizioni di salute - continua il primo cittadino - Ma negli ultimi giorni ho ricevuto richieste da tutti i leader politici del centrodestra e dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni con la quale ho avuto un colloquio lungo e amichevole: in queste ultime settimane mi sono accorto che il modo migliore per garantire il completamento delle opere e dei progetti che abbiamo iniziato, è quello di estendere il nostro metodo di lavoro a tutta la Liguria».

Bucci scrive infine di volere una regione «forte, innovativa e sostenibile, dove il “fare” vince sul “no” e fa due promesse ai liguri. «Mi impegnerò con tutte le mie energie per vincere e guidare la Liguria ad essere un’importante regione a livello internazionale conclude - e continuerò a lavorare come ho sempre fatto e a seguire le prescrizioni mediche che mi verranno date dai bravi medici e dal personale sanitario in cui confido al 100%».

Le reazioni non si fanno attendere, prima su tutte quella della stessa Meloni, che definisce Bucci «una persona seria e competente che sono sicura potrà dare il meglio per la regione e i suoi cittadini», mentre il leader di Forza Italia Antonio Tajani ne parla come del «sindaco dei sì, che ha liberato Genova dalle catene dell’immobilismo di cui era prigioniera, il sindaco della crescita economica e infrastrutturale». Di «figura civica a cui lavoravamo da tempo» parla il segretario della lega Matteo Salvini, mentre per il leader di Noi moderati Maurizio Lupi «il centrodestra ha saputo trovare la migliore sintesi».

Nessun commento sulla candidatura di Bucci da parte del front runner del centrosinistra, l’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando, che tuttavia ieri ha lanciato la sua campagna con lo slogan “Liguri, a testa alta”. «Insieme a tutte e tutti voi, per risollevare la nostra regione, per dare speranza, lavoro e opportunità alle giovani generazioni, per garantire il diritto alla salute, per non lasciare nessuno indietro - ha scritto l’esponente del Pd - In poche parole, fare per bene».

E se la scelta del centrodestra è stata criticata a denti stretti da Azione, con il leader Carlo Calenda che parla di Bucci come di «una persona seria e perbene e questo deve spingere ancora di più il centrosinistra a fare una campagna con contenuti di governo, non sulla base di accuse giustizialiste o altro», la segue a ruota anche Italia viva, che a Genova appoggia il sindaco ma che si era detta pronta all’addio come prerogativa per entrare nel campo largo che sostiene Orlando.

Promessa mantenuta anche dopo la discesa in campo di Bucci, e spiegata con un post dallo stesso Matteo Renzi. «Stavolta noi non lo appoggeremo - ha scritto il leader di Iv - La politica ha le sue regole, siamo seri. Noi abbiamo scelto due mesi fa di aderire all’appello di Elly Schlein per costruire un nuovo centrosinistra. Oggi Marco si candida con la destra. La politica ha le sue regole: non c’è nessuna amicizia o stima personale che possa superare questa contraddizio-ne» .