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La Camera riprende i lavori dopo la fiducia incassata ieri sulla manovra. Con 327 sì e 228 no, il governo giallo-verde porta a casa il provvedimento più importante dell'anno tra i mugugni e le urla dell'opposizione. Ma il via libera definitivo alla legge di Bilancio arriverà oggi, dopo l'esame dei 244 ordini del giorno depositati.Lo scontro tra maggioranza e minoranze non è mai stato così alto e il conflitto si sposta anche al di fuori dei palazzi: il Pd scende in piazza davanti Montecitorio sulle note di "Bella ciao", mentre Forza Italia dà l'avvio alla protesta dei gilet azzurri, che da gennaio si mobiliteranno in tutte le piazze italiane, annuncia Silvio Berlusconi, che demolisce la legge di Bilancio sia nel metodo che nel merito e bolla la maggioranza come «dilettanti e pauperisti». Atteggiamento giudicato «ridicolo e inspiegabile» e che fa infuriare gli ex alleati della Lega.Ma i più agguerriti sono i deputati del Pd, che fin dall'inizio della discussione generale hanno individuato un bersaglio contro cui puntare il dito: il presidente della Camera, Roberto Fico. Ieri ascatenare la bagarre in aula è stato l'intervento dell'onorevole M5S Teresa Manzo. «Tutti hanno diritto di fare il proprio intervento come voi avete fatto il vostro», interviene Fico, provocando la reazione del dem Emanuele Fiano. «Quando qualcuno ci offende, lei ha il compito di fermarlo. Lei permette che il M5S ci insulti senza dire nulla dicendo che siamo dei “truffatori”, lei è la terza carica dello Stato, lei così inficia il suo mandato, inficia la sua imparzialità non intervenendo mai a censurare i colleghi del gruppo da cui proviene. Lei non rappresenta più un presidente di garanzia», è la secca replica di Fiano, all'indirizzo della presidenza. Ma Fico non intende affatto lasciar cadere le accuse sotto silenzio e a sua volta ribatte: «Io sono completamente imparziale, conosco benissimo il senso e l'importanza di questo ruolo. Guarderò il resoconto stenografico e valuterò. Non c'è dubbio che se ci sono offese, vanno censurate». Chi prova a entrare poi nel merito della contestazione è l'ex ministro dei Trasporti Graziano Del Rio, che si rivolge così ai colleghi grillini: «Avete fatto una legge di bilancio illegittima e incostituzionale. Pensavamo che i 5 Stelle volessero portare una ventata nuova, un po' di etica maggiore e invece il filo rosso che lega tutti i provvedimenti che avete fatto è che avete premiato i furbi», dice in Aula. «Avete fatto il condono edilizio e fiscale. I milioni di cittadini onesti che cosa devono dire di voi? Che avete condonato coloro che hanno evaso le tasse? Questo è quello che volete? Un paese che non rispetta più le regole? I cittadini onesti sono stati umiliati dai vostri provvedimenti».Le parole delle opposizioni non scalfiscono però il governo, che con la voce del ministro all'Economia, Giovanni Tria, si dice soddisfatto per la fiducia incassta.