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Sono salite a tre in ventiquattr'ore le Ong che hanno deciso di sospendere le operazioni di salvataggio di migranti in mare dopo la decisione della Libia di istituire una zona di ricerca e soccorso (Sar) e limitare l'accesso delle navi umanitarie nelle acque internazionali al largo delle proprie coste. Infatti dopo Sea Eye e Medici Senza Frontiere anche Save The Children si è arresa. Ora resta il problema di come continuare a salvare vite umane nel Mediterraneo. Oggi in un retroscena pubblicato su Repubblica si ipotizza, seconda un'idea che circolerebbe al Viminale, l'impiego della flotta delle missioni Sophia e Triton. Al ministero dell'Interno non si dicono preoccupati della decisione delle tre Ong perché, spiega sempre Repubblica, "il flusso dei migranti si è temporaneamente placato. Se dovesse riprendere in modo intenso chiederemo alle missioni europee Sophia e Triton, e ai mercantili di passaggio, di aiutare la Guardia Costiera nei soccorsi. Esattamente come avveniva prima dell'arrivo delle navi umanitarie nel Mediterraneo".
Sempre dal retroscena di Repubblica si apprende che "il piano Minniti sul rafforzamento del versante libico, nonostante le polemiche non si ferma, sono arrivati al Viminale una ventina di progetti di sviluppo economico avanzati dai sindaci libici del Nord e del Sud, che l'Italia intende finanziare al più presto. Non solo. Il nostro Paese fornirà altre motovedette (si parla di sei) alla Guardia Costiera di Tripoli, oltre alle quattro già in uso".