PHOTO
La Commissione europea «applicherà il Patto di Stabilità e Crescita facendo pieno uso della flessibilità permessa nelle regole». È questa la linea che i Il commissario designato agli Affari economici dell’Unione europea, Paolo Gentiloni, intenderà seguire nel corso del suo mandato. L’esponente del Pd lo scrive nero su bianco, rispondendo al questionario formulato dall’Europarlamento prima dell’avvio delle audizioni, in programma i 3 ottobre. Il patto di stabilità, del resto, «è concepito anche per consentire una stabilizzazione macroeconomica basata sulla politica di bilancio», assicura l’ex premier. Obiettivo dichiarato: avere un orientamento di politica monetaria più amico della crescita, salvaguardando allo stesso tempo la responsabilità.
Il futuro commissario annuncia quelle che saranno le priorità della sua azione: sorveglianza economica, crescita inclusiva e sostenibilità ambientale. «Come membro del Parlamento durante gli anni della crisi, ho capito l’importanza sia di salvaguardare la sostenibilità» dei conti e di «essere in grado di fornire sostegno economico in tempi difficili», racconta Gentiloni. «Durante il mio mandato mi impegnerò a realizzare un’agenda politica che sostenga la crescita e trovi il giusto equilibrio tra garantire la sostenibilità nel tempo, affrontando nel contempo eventuali problemi a breve termine attraverso una adeguata flessibilità nell’ambito dell’insieme concordato delle norme dell’Ue». Il patto di stabilità, del resto, «è concepito anche per consentire una stabilizzazione macroeconomica basata sulla politica di bilancio», assicura, annunciando l’avvio di una serie di riforme strutturali e di investimenti che «forniscono un contributo fondamentale alla sostenibilità del debito. Il mio compito è assicurare che la politica economica incoraggi la crescita sostenibile e offra la protezione e la stabilità di cui hanno bisogno gli europei», prosegue il commissario in pectore. Gentiloni punta tutte le su fiches sul lavoro di squadra in Commissione, l’unica chiave per consentire all’Europa di ottenere un ruolo centrale nello scacchiere internazionale e sgonfiare i nazionalismi. «Lavorerò a stretto contatto con il vicepresidente esecutivo designato Valdis Dombrovskis e con gli altri membri del Collegio per realizzare le sei priorità del presidente eletto von der Leyen», dice l’ex presidente del Consiglio, «e in particolare per contribuire a una crescita inclusiva e sostenibile per l’Europa e ad approfondire l’Unione economica e monetaria, promuovendo al contempo il ruolo dell’Europa come leader mondiale». Solo lavorando insieme verso un obiettivo comune «possiamo rispondere alle legittime richieste degli europei di prosperità, stabilità e protezione».
Andrebbero però modificati alcuni meccanismi decisionali per rendere più efficaci alcune riforme. L’Unione, in sostanza, secondo Gentiloni, dovrebbe abbandonare l’unanimità degli Stati membri nelle decisioni nel settore della tassazione per passare alla codecisione con l’Europarlamento e al sistema di voto a maggioranza qualificata. «Negli ultimi anni nuove sfide che sono emerse nell’Ue e a livello globale hanno esposto i limiti dell’unanimità nella tassazione». L’Eurpa dovrebbe essere in grado di rispondere in modo più veloce alle sfide della contemporaneità. «Un vero ruolo del Parlamento nel processo decisionale sulla base della procedura legislativa ordinaria renderebbe il processo decisionale nella tassazione più efficiente».
Infine, il welfare. Gentiloni si dice favorevole a un sussidio di disoccupazione continentale, ma all’interno di precisi vincoli sia economici che politici. «Questo regime rafforzerebbe la coesione sociale garantendo che i cittadini in tutta l’Ue siano protetti in caso di perdita del posto di lavoro» e «aiuterebbe gli Stati membri a mitigare gli shock economici». Ma la disoccupazione europea dovrebbe «garantire che non vi siano trasferimenti permanenti tra Stati membri e che il supporto sia fornito in modo tempestivo e solo in caso di shock esterni significativi».
Intanto, in Italia è attesa la nota di aggiornamento al Def, che dovrebbe essere discussa e approvata in Cdm lunedì prossimo.