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Draghi
Matteo Salvini non vuol più sentir parlare di stato di emergenza e obbligo di mascherine all’aperto. È un cruccio storico della Lega da quando è iniziata la pandemia e lo è a maggior ragione adesso che i dati epidemiologici sembrano non allarmanti. Per questo il leader del Carroccio ha incontrato il presidente del Consiglio Mario Draghi ed esposto il punto di vista leghista sulla situazione. Un colloquio all’insegna della sintonia, a quanto riferisce l’ex ministro dell’Interno. «Non abbiamo parlato di date ma abbiamo condiviso che si tolga l’obbligo delle mascherine all’aperto», racconta Salvini. «Ho chiesto a Draghi di correre il più possibile nel ritorno alla normalità. Bisogna togliere l’obbligo del bavaglio, spero che nell’arco non dico poche ore, ma magari di pochi giorni l’Italia possa tornare alla libertà di respiro almeno all’aperto». La speranza della Lega è che gli italiani possano girare senza mascherine a partire dal 15 luglio. Ma sulle date il numero uno di Via Bellerio non se la sente di sbilanciarsi: «Adesso siamo a metà giugno e dobbiamo andare in giro mascherati per un altro mese con una situazione ormai evidentemente sotto controllo in tutta Italia? Mi sembra una punizione assolutamente inutile e ingiusta». Da Palazzo Chigi si limitano a far sapere che durante il colloquio sono stati passati in rassegna gli sviluppi positivi della situazione economica e le prospettive di ripresa e crescita del Paese. Non una parola in più. Ma sulla necessità di “liberare” i cittadini dalle mascherine conviene anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che su Facebook scrive: «Togliere la mascherina all’aperto a partire da questa estate è l’obiettivo del governo, ed è vicino. È da mesi che aspettiamo questo momento e adesso che i numeri ci dicono che stiamo superando la crisi sanitaria bisogna accelerare». Ma se sulle mascherine Palazzo Chigi potrà andare incontro alle richieste dei partiti, sulla fine dello stato d’emergenza Draghi non vuole correre, nonostante le recriminazioni di Salvini, convinto che nei fatti l’emergenza non ci sia più. «La proroga dello stato di emergenza? Scade a fine luglio, quindi ne parleremo a fine luglio», è costretto a tagliare corto il leader del Carroccio.