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GIUSEPPE CONTE PRESIDENTE M5S, ELLY SCHLEIN SEGRETARIA PD, ANGELO BONELLI +EUROPA, STEFANIA PROIETTI CANDIDATA PRESIDENTE CENTRO SINISTRA UMBRIA, NICOLA FRATOIANNI SI
Cinque anni fa fu Narni a tenere a battesimo il “campolargo”, con la prima photo opportunity che coinvolgeva l’allora segretario del Pd, Nicola Zingaretti, il leader M5S Luigi Di Maio, quello di Articolo 1 Roberto Speranza e il presidente del Consiglio dell’epoca Giuseppe Conte. In mezzo, il candidato Stefano Bianconi, che perse sonoramente la Regione contro la leghista Donatella Tesei.
Cinque anni dopo è cambiato il mondo, ma il centrosinistra si è spostato solo di pochi chilometri per tirare la volata alla proprio candidata per la guida della Regione, con l'obiettivo di strapparla al centrodestra. Al fianco di Stefania Proietti, davanti all’ospedale di Terni, ieri mattina c’erano la segretaria dem Elly Schlein, i leader di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli e Conte.
Il luogo non è stato scelto a caso, perché il tema della sanità pubblica è stato al centro di tutta la campagna elettorale della sindaca di Assisi e presidente della provincia di Perugia, che poi ha chiuso la propria trafila di comizi alla Città della domenica, nel capoluogo umbro. «Insieme, insieme», ha continuato a dire Proietti durante il sit-in, spiegando che la coalizione è «unita e compatta». Che è anche quello che vuole l’elettorato di centrosinistra, come tiene a dire una signora che grida «non litigate, state insieme» ai leader. I quali hanno accusato il centrodestra di aver fatto precipitare la sanità pubblica umbra in questi cinque anni per quantità e qualità dei servizi, a favore della sanità privata. Una intenzione, ha più volte ribadito Stefania Proietti in campagna elettorale, che la sua avversaria, Donatella Tesei, aveva messo nero su bianco nel programma del 2019. Programma che Proietti ha Proietti ha stracciato pubblicamente davanti all’ospedale di Pantalla, tra i comitati dei residenti che rivendicano il loro presidio ospedaliero.
Davanti all’ospedale di Terni sventolano le bandiere di Pd, Avs e 5 Stelle, mancano quelle di Azione, pure in coalizione. «Siamo insieme nell’ultimo giorno di campagna elettorale e avremmo dovuto farlo prima? Non c’è una puntualità da rispettare» sottolinea Conte, ricordando come la candidatura per l’Umbria, come per l’Emilia Romagna, sia appoggiata in maniera unitaria come unitario è l’appoggio al progetto. Un progetto che i militanti sembrano condividere: «Se dovete litigare, fatelo di nascosto» è il consiglio di alcuni presenti. «Perché siamo davanti a questo ospedale? Perché gli umbri cosi come gli italiani sempre più rinunciano a curarsi - spiega Fratoianni - Eppure il diritto alla salute è un diritto universale e non dovrebbe e non può essere messo in discussione».
Schlein prende Proietti sottobraccio, la abbraccia, come a darle anche fisicamente il proprio sostegno. «Tesei dice che in caso di rielezione punterà tutto sulla sanità, ma dov’è stata in questi 5 anni quando l’Umbria scendeva nella classifica delle prestazioni? - incalza la leader dem - L’Umbria era una regione in cui le persone venivano a curarsi, ora la giunta di Tesei spende soldi per cure che gli umbri devono andare a fare in altre regioni: votare per Stefania Proietti significa salvare la sanità pubblica, la scuola, rilanciare nuove politiche industriali e il salario minimo come si è impegnata a fare».
E punta tutto sull’unità del campo largo, ben sapendo che c’è bisogno di ogni singolo voto per battere il centrodestra, da par suo certo di vincere. «Questa è una sfida che riguarda il futuro degli umbri - insiste Schlein - Abbiamo affiancato una coalizione molto coesa e questa è l’unica Regione, da quando sono segretaria, in cui tutte le forze alternative alla destra sono andate insieme da una persona a chiederle di guidare questo progetto collettivo».
Del resto,al Nazareno sanno benissimo che dopo il tonfo (imprevisto) in Liguria e con l’Emilia-Romagna data per vinta per storia politica e forza del candidato (il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, che ieri ha chiuso la sua campagna elettorale in piazza Santo Stefano a Bologna), l’Umbria sarà l’ago della bilancia di questa tornata di regionali d’autunno.
Anche perché, in caso di sconfitta del centrosinistra, magari anche con un buon risultato del Pd che tutti si aspettano, ecco che la componente riformista del partito tornerebbe a farsi sentire. Il leader della stessa e sconfitto alle primarie, Stefano Bonaccini, è stato al fianco di Schlein per tutta la campagna elettorale e non ha mai fatto mancare il proprio sostegno, ma è evidente che una doppia sconfitta in Liguria in Umbria diverrebbe terreno di scontro aperto nel Pd e non solo.