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Comunicazioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni sul prossimo Consiglio europeo. Nella foto Giorgia Meloni e il ministro della Giustizia Carlo Nordio
Dopo il passaggio in Senato di ieri, la premier Giorgia Meloni oggi a Montecitorio per il dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo al via domani a Bruxelles. Sul tema migranti è subito attacco del Pd, con la deputata Roggiani che in Aula accusa la presidente del Consiglio di aver "rivolto una domanda crudele" ai sopravvissuti e ai familiari delle vittime del naufragio di Cutro. Affondo anche del Verde Bonelli, che riprende la premier durante l'intervento sulla siccità: "Cosa c'è da ridere?". E' attesta quindi per il faccia a faccia con il leader del M5S Giuseppe Conte, ieri oggetto di una stoccata da parte di Meloni.
Al fianco della premier sui banchi del governo il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto, spicca però l'assenza dei ministri della Lega. A notarlo anche il leader di Azione Carlo Calenda, che su Twitter attacca: "La Lega assente dai banchi del Governo. L’intervento di ieri in Senato del capogruppo contro la linea della Meloni sull’Ucraina. Questo esecutivo è già in crisi. Per le ragioni sbagliate", scrive.
Strage di Cutro, l’attacco del Pd
Quella di Cutro, sottolinea nel suo intervento in Aula la deputata dem Silvia Roggiani, "è una tragedia che avremmo potuto evitare", e ai sopravvissuti del naufragio e ai familiari delle vittime "lei ha rivolto una domanda crudele, alla quale hanno risposto spiegandole che dei rischi erano consapevoli, ma non hanno alternative" perché in fuga "da Paesi dove non si può vivere, da dove è naturale voler fuggire".
Roggiani cita quindi le parole del presidente della Cei Matteo Zuppi, un "riferimento per tutti quelli che si definiscono fieramente cristiani", e il "monito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che deve risuonare in questa Aula". Dunque la "missiva della Presidente Ursula von der Leyen, che auspica una soluzione equa e duratura", a cui si può giungere "solo con un approccio equo e bilanciato. Ma vede, presidente, l'Europa si era già espressa, nella scorsa legislatura, per il superamento dell'accordo di Dublino - prosegue l'esponente dem -, qualcuno però si è messo di traverso: il ministro Matteo Salvini, che, dopo non aver partecipato a nessun negoziato, ha preferito strizzare l'occhio a Orbàn a danno dell'Italia. Non vorrei rivedessimo questo film". Il problema migratorio "affrontiamolo con pragmatismo" in Europa, e "non con un cieco nazionalismo". Roggiani invita infine Meloni ad avere "coraggio, per dare un futuro solido all'Italia".
La replica di Giorgia Meloni
"Ho sentito una grande quantità di cose false, la considero una buona notizia, perché quando si ha bisogno di dire cose non vere non si ha molto da dire su quello che è vero". A dirlo, dopo gli interventi in Aula dalla mattinata, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella sua replica alla Camera in vista del Consiglio europeo. "Dall'inizio del mio mandato - ha continuato la premier - l'Italia ha salvato 36.500 persone in mare. Siamo stati lasciati soli a fare questo lavoro, delle volte al di fuori dei confini nazionali, e raccontare al cospetto del mondo che lasceremmo bambini morire nel Mediterraneo e davanti alle coste calabresi è una calunnia non nei confronti del Governo, nei confronti dello Stato italiano, degli uomini e delle donne delle Forze dell'Ordine che stanno facendo sacrifici enormi, nei confronti del nostro intero sistema. O volete dire che ci sono uomini delle Forze dell'ordine che non salverebbero bambini - chiede - perché gli dà questa indicazione il Governo? È una mancanza di rispetto anche verso di loro".