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Una telecamera a ogni angolo di strada. A ogni incrocio, a ogni chilometro, ovunque. Una specie di Truman show globale in cui tutto è filmato, ogni singolo gesto di un passante, di un automobilista, in modo che nulla sfugga all’occhio del pm. Un incubo? No, un sogno. Almeno per Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro.
Il quale ieri mattina ha sottoscritto un accordo con Regione e ministero dell’Interno per cominciare a realizzare almeno nel capoluogo calabrese la meravigliosa idea. Si parte con un sistema di videosorveglianza pagato un po’ dalle amministrazioni locali un po’ dal Viminale, ma è solo l’inizio. Parola di Gratteri: «L’obiettivo è estendere questo genere di sistema di videosorveglianza a tutta Italia e al mondo, perché chi non ha niente da nascondere non si deve preoccupare se viene ripreso dalla telecamere, tanto i video inutili vengono cancellati in poco tempo».
E non è uno scherzo. Il capo dei pm di Catanzaro ha davvero in testa un grande progetto di vivisezione per immagini della realtà.
Alla stipula di ieri il magistrato si è presentato a poche ore dall’arresto di un presunto omicida, al quale la sua Procura è arrivata proprio grazie alle telecamere, che hanno ripreso il killer dalla partenza ( Lamezia terme) fino al luogo del delitto. Si tratta di un 32enne incensurato, Marco Gallo, assiduo frequentatore dei poligoni di tiro, che sarebbe l’autore dell’agguato ( su commissione) al ferroviere Gregorio Mezzatesta, fratello di Domenico, un killer della ’ ndrangheta.
Una storia atroce che un anno fa aveva visto anche l’assassinio dell’avvocato di Domenico Mezzatesta, Francesco Pagliuso. Gratteri può rivendicare che il presunto autore dell’omicidio del ferroviere, avvenuto nel giugno scorso, «non sarebbe avvenuto senza l’ausilio dei video delle telecamere, prevalentemente private: se non ci fossero state l’assassino l’avrebbe fatta franca». Su questo, poco da dire. Ma poi Gratteri si lascia di nuovo rapire dal sogno: «Pensate se avessimo avuto un sistema di telecamere da qui a Lamezia Terme: alle volte un filmato di mezzo minuto può valere più di un anno di intercettazioni o di lavoro tradizionale investigativo».
Va bene. Ma, in questa visione onirica, quanto vale la vita ( privata) di chi preferirebbe non essere ripreso a ogni passo? Ah già: chi non ha niente da nascondere non deve preoccuparsi. Resta solo da capire se è già tutto nel programma del governo in cui, stavolta, Gratteri farà davvero il ministro. O forse è un sogno anche questo.