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Aveva finito di parlare da pochissimo, a Roma, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni quando il leader della Lega Matteo Salvini, a Milano, iniziava il suo comizio. Non da solo, ma con il generale Vannacci a fargli da sparring partner, per scaldare piazza Duomo in vista delle Europee.
«Il mio abbraccio va alla piazza di Roma, quella di Giorgia Meloni, con cui governeremo a lungo: più proveranno a dividerci, più ci uniranno», ha esordito Salvini rispondendo al saluto mandato da Meloni.
Poco prima c’erano stato momenti di tensione vicino piazza Duomo, a Milano, tra alcuni giovani antagonisti, che si sono avvicinati urlando slogan contro Salvini e hanno tentato di strappare un manifesto della Lega affisso per l'occasione, e le forze dell'ordine schierate per il comizio. «Via la Lega da Milano» e «via la polizia», gli slogan intonati dai giovani che hanno esibito cartelloni con scritto “Vannacci sei normale?” e “Sul mio corpo decido io”.
Tornata la calma, Salvini ha proseguito salutando anche la segretaria del Pd, Elly Schlein, che stava tenendo il suo comizio poco distante, all’Arco della Pace. «Spero rimanga per 30 anni segretaria del Pd – ha detto Salvini ironico – È una brava persona, la sua guida del Pd è garanzia che per 30 anni la Lega sarà al governo».
Poi il leader della Lega ha parlato di attualità, spiegando che «nei prossimi giorni i gruppi della Lega in Camera e Senato proporranno dei documenti per impegnare tutto il Parlamento a rispettare l'articolo 11 della Costituzione, “l'Italia ripudia la guerra”» perché «non possiamo lasciare ai nostri figli la terza guerra mondiale e nucleare sull'uscio di casa».
Poi si parla di maggioranze in Europa, «mai abbiamo votato von der Leyen e mai la voteremo», e di Medioriente, «guai a chi pensa di cancellare Israele dalle pagine del mondo e della storia». La piazza risponde presente, e lo fa anche con Vannacci.
«Ci sono tantissime ragioni per cambiare questa Europa; io ve ne racconterò solo una, la decima ragione, che per me sono le mie figlie», ha detto il generale con riferimento al video in cui ha chiesto il voto con una “decima” (la decima mas) sul simbolo della Lega. «Qualche centinaio di anni fa qualcuno che si chiamava Galileo Galilei è partito da qua criticando quella che era considerato il pensiero comune, rischiando di essere messo al rogo – ha detto – Io voglio un’Europa dove il diritto alla contestazione e alla manifestazione sia rispettoso delle regole dell’ordine pubblico; mi fanno rabbrividire i giovani manifestanti che sputano sui poliziotti e li prendono a calci». Quindi ha concluso invitando i partecipanti a votare: «al nostro segnale – ha scandito – scateneremo l’inferno».