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Schlein in silenzio dopo l'assoluzione di Claudo Foti, imputato nel processo di Bibbiano
Si candida o non si candida? A Firenze c’è chi giura che Eike Schmidt, il “direttore dei record”degli Uffizi e fresco di nomina al museo di Capodimonte a Napoli, sia pronto ad annunciare la propria “discesa in campo” nelle Comunali di Firenze con il sostegno del centrodestra, per strappare la città al centrosinistra che la governa da sempre.
Eppure lo storico dell’arte non ha ancora sciolto la riserva, si è preso del tempo per pensarci e, soprattutto, per capire che aria tira dall’altra parte, cioè in quella coalizione che sta facendo di tutto per perderle, queste elezioni.
Il centrosinistra infatti al momento è diviso, con Italia viva da una parte e tutto il resto dall’altra. Il “problema”, tuttavia, è che all’ombra di palazzo Vecchio il partito di Matteo Renzi, che di Firenzeè stato sindaco per un decennio, viaggia ben oltre la doppia cifra, e dunque potrebbe condannare il Pd alla sconfitta. Pd che, per decisione della segretaria Elly Schlein, ha rifiutato le primarie candidando Sara Funaro, assessore al Welfare dell’attuale sindaco e successore di Renzi, Dario Nardella.Niente gazebo con Stefania Saccardi,vicepresidente della Toscana sostenuta sia da Renzi che dal suo “capo”, il dem riformista Eugenio Giani.
E in mezzo c’èpure Cecilia Del Re, che pochi giorni fa ha annunciatol0uscita dal Pd per fondare una propria lista, riunendo un migliaio di sostenitori e annunciando la sua candidatura. Certo Firenze è città che in quanto a divisioni e fratture interne se ne intende, ma nel caso in cui quellanel Pd e tra Pd e Iv consegnasse la città al centrodestra, passerrebbe decisamente alla storia. E tanto per far andare di traverso cotechino e lenticchie alla dirigenza dem, a lanciare l’anatema nelle ultime ore dell’anno ci ha pensato lo stesso Renzi, dalle colonne de La Nazione.
«Firenze è stata una delle capitali del riformismo e io lavoro perchè lo rimanga - ha detto il leader di Iv - Il problema è nato con le ultime scelte dell`amministrazione uscente. Dario Nardella sta sprecando oltre 100 milioni di euro pubblici sullo stadio. Toglie soldi alle case popolari e alle scuole per darli a uno stadio rabberciato, riuscendo nell`impresa di cacciare per anni la Fiorentina. Per di più non avendo i soldi per finire i lavori: il cantiere rimarrà bloccato e la Fiorentina giocherà anni a Cesena o Modena. Che follia! Era dai tempi della famiglia Bischeri che a
Firenze non si commetteva un errore del genere». Non solo. «E poi c`è questa esplosione di multe che si spiega solo con l`esigenza di fare cassa -aggiunge Renzi - Ma tra meno di sei mesi Nardella sarà fuori da Palazzo Vecchio per legge: ci sono tutte le condizioni per fare senza di lui visto che lui oggi è l`ostacolo maggiore per trovare un accordo dentro la maggioranza, con la Fiorentina, nelle varie anime del Pd. Lontano da
Firenze è bene che ci stia Nardella, non la Fiorentina». Un attacco frontale dunque, e per di più non di certo il primo, a quello che per anni è stato suo sodale nella guida del capoluogo toscano e al quale Renzi ha poi lasciato “le chiavi” della città per andare a ricoprire incarichi decisamente maggiori, come la guida di palazzo Chigi. Ma dal momento che il Principe deve «sapere ntrare nel male, necessitato», ecco l’attacco a Nardella, al Pd e soprattutto a Schlein. «Se fossi Elly Schlein farei di tutto per non perdere Firenze,perchè se perde
Firenze, il giorno dopo perde il Nazareno - l’affondo di Renzi - Siccome non credo che la segretaria sia una sprovveduta sono certo che alla ripresa il Pd si inventerà qualcosa per bloccare questo suicidio:se ci saranno primarie del centrosinistra a cui parteciperanno tutti senza il gruppo dirigente del Pd, voteranno tantissimi,almeno in 20mila». Dal Nazareno, per ora, nessuna risposta.