La magistratura onoraria è di nuovo sul piede di guerra. Dopo le maxi astensioni dei mesi scorsi, le associazioni di categoria hanno proclamato una nuova astensione generale dalle udienze dal 6 al 17 maggio dei giudici di pace e dal 13 al 17 maggio dei vice procuratori onorari e dei giudici onorari di pace addetti ai tribunali ordinari.
Il motivo di questa astensione, per i promotori, va ricercato nella poca volontà del governo giallo- verde di modificare la contestatissima riforma Orlando della magistratura onoraria. Un riforma ritenuta penalizzante in particolare sotto il profilo economico e delle tutele.
L’emolumento mensile per il magistrato onorario è fissato in circa 700 euro netti, per due udienze settimanali. Ciò, nelle intenzioni del legislatore, per evitare che questa funzione diventi una professione a titolo “esclusivo” e non temporanea e compatibile con lo svolgimento di altre attività lavorative. Nessuna indennità è stata poi prevista in caso di malattia o maternità. Lo stesso dicasi per i contributi pensionistici, a carico dell’interessato. Le varie associazioni di categoria, già lo scorso anno, erano state convocate a via Arenula dal sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone ( Lega) per dar vita ad un “tavolo tecnico” che superasse la riforma Orlando con una proposta legislativa condivisa.
«Le proposte dei tecnici nominati dal Ministero - dichiarano ieri i rappresentanti dei magistrati onorari - sono state disattese. Il testo di riforma doveva essere presentato alle associazioni per le osservazioni entro marzo ed emanato entro le elezioni europee del 26 maggio: nulla di ciò è fino ad ora accaduto».