Beppe Grillo non molla la sua creatura, il M5S, e il suo attuale presidente, Giuseppe Conte, che vorrebbe trasformarlo in qualcos’altro. E cosìdopo gli screzi delle scorse settimane il fondator e e garante è tornato a tuonare conto l’ex presidente del Consiglio, chiedendogli (provocatoriamente) alcuni chiarimenti in vista della Costituente di metà ottobre che fungerà da resa dei conti tra i due.

Nella serata di giovedì, con un posto sul suo blog intitolato “La politica non è l’arte di imporre soluzioni migliori ma impedire le peggiori”, Grillo elenca una serie di delucidazioni premettendo che «a prescindere dalle nostre divergenze di opinioni, confido che entrambi riteniamo che il processo che condurrà al voto della prossima assemblea degli iscritti debba essere improntato a criteri che assicurino parità di accesso e partecipazione».

Per poi chiedere, nell’ordine, «come saranno selezionati gli iscritti aventi diritto al voto», di essere informato sulla «differenza fra gli iscritti prima e dopo la consultazione», «quali esponenti del movimento hanno accesso all’anagrafica degli iscritti e quali di questi hanno il diritto di inviare loro comunicazioni e proposte», chi e come stabilità «l’ordine di priorità» rispetto alle «proposte» degi iscritti, come avverrà la cosiddetta «seconda fase», cioè quella di un «confronto deliberativo» tra centinaia di iscritti scelti «a caso», chi e in che modo scriverà il «documento» di sintesi post confronto. Il tutto con una postilla.

«Tenuto conto che queste mie richieste di chiarimento si riferiscono a un processo che è già in corso - scrive Grillo - ti sarei grato se volessi rispondermi con cortese sollecitudine. Metto anche in copia il Comitato di Garanzia, con cui condivido la responsabilità di verificare la correttezza di quanto sopra».

Insomma, una specie di interrogatorio per mettere spalle al muro l’ex presidente del Consiglio circa le tante incognite riguardo alla Costituente, alle quali al momento in cui scriviamo, cioè oltre 24 ore dopo la pubblicazione del post, Conte non ha ancora risposto.

A Grillo ha replicato tuttavia Alessandra Todde, presidente della Sardegna vicina allo stesso Conte, sulle righe de L’Espresso.

«Noi siamo una forza politica che finalmente affronta un congresso, con i suoi elettori, la sua base, i suoi rappresentanti - spiega Todde - Trovo questo bellissimo, ho sempre detto che il Movimento 5 Stelle non è di un qualche padrone. Credo sia riduttivo e sbagliato pensare che ci sia uno scontro tra Conte e Grillo. Ci sono due mozioni, e la mozione Grillo punta al movimento delle origini. Ma il movimento è cambiato, ha governato, non è più antisistema come poteva essere inizialmente. E non condivido il tentativo di riportarlo indietro. Condivido invece il fatto di averlo trasformato e quindi anche renderlo competitivo, con la sua classe dirigente».