Si avvicina necessariamente la resa dei conti, tra il leader del M5s Giuseppe Conte e il fondatore Beppe Grillo. Dopo l'annuncio, da parte dell'ex-premier, dell'avvio di una fase costituente che dovrà riformare il Movimento, prevedendo anche dei cambiamenti epocali come la revisione della regola dei due mandati, alla quale è seguita l'ennesima polemica con Grillo e l'iniziativa di undici parlamentari che si sono schierati col comico genovese, sembra ormai che non vi siano più margini di trattativa tra due personalità da tempo in conflitto.

Oggi Grillo ha, per così dire, sparigliato, scrivendo sul proprio blog una lettera aperta indirizzata agli attivisti (intitolata significativamente “Il nostro Dna”) in cui ha fatto appello alla mozione degli affetti e al M5s delle origini per sbarrare il passo a Conte. «Il nostro simbolo», ha scritto, «il nostro nome e la regola del secondo mandato, i tre nostri pilastri non sono in nessun modo negoziabili, e non possono essere modificati a piacimento. Sono il cuore pulsante del MoVimento 5 Stelle, il nostro faro nella tempesta». «Cambiarli», ha proseguito, «significherebbe tradire la fiducia di chi ha creduto in noi, di chi ha lottato con noi, di chi ha visto nel MoVimento l'unica speranza di cambiamento reale».

Grillo si è definito “garante e custode dei valori fondamentali dell'azione politica” e ha chiesto ad «attivisti, portavoce e sostenitori» di «riflettere profondamente, di ascoltare la vostra coscienza». «In questo momento cruciale», ha aggiunto, «non possiamo permetterci di smarrire la nostra rotta. Custodiamo e proteggiamo ciò che abbiamo costruito insieme. Il MoVimento», ha detto ancora, «è e deve rimanere una forza di cambiamento autentico, e per farlo, dobbiamo rimanere fedeli ai nostri principi fondativi». Poi, il richiamo a una delle figure più care al popolo pentastellato: «Io e Gianroberto (Casaleggio, ndr), lo abbiamo fatto con un ideale chiaro: creare un'alternativa al sistema politico tradizionale». Non si è fatta attendere la replica di Conte, dopo che alcuni parlamentari o ex si erano già accapigliati tra grillini e contiani.

Con un video diffuso sui social, l’ex-premier ha sottolineato che «decide il processo costituente, non ‘alcuni’. In passato non è stato così: in passato il simbolo è stato cambiato più volte, è stata cambiata anche la regola del doppio mandato, ricordate la regola del mandato zero? Non possiamo ammettere che quando queste decisioni sono prese da due, tre, quattro, cinque persone va tutto bene, quando invece è la comunità degli iscritti, nell'ambito si un processo costituente così coinvolgente, così coraggioso e rivoluzionario, ecco, questo non va bene. Allora affrontiamo questo processo con animo sereno, coraggioso, affrontiamolo liberando tutte le nostre energie. Dobbiamo rilanciare la nostra originaria carica rivoluzionaria, innovativa. Il sistema politico», ha concluso, «ha sempre più bisogno del Movimento 5 stelle».