Volano gli stracci fra Beppe Grillo e Giuseppe Conte. L’Elevato è pronto a trascinare l’Avvocato del popolo in tribunale per la titolarità del simbolo del “Movimento 5 Stelle” e per stoppare l’imminente assemblea costituente degli iscritti che dovrebbe riscrivere lo statuto, ad iniziare dalla regola del doppio mandato.

Grillo, secondo alcuni rumors, dovrebbe essere assistito in questa che è di fatto la sua “battaglia per la vita” dall'avvocato Pieremilio Sammarco, titolare di uno dei più importanti studi romani che si occupano di controversie di diritto amministrativo di competenza del giudice ordinario. A Sammarco, professore di diritto comparato a Bergamo, Grillo vorrebbe quindi affidare il futuro del M5S.

Lo Statuto di quest’ultimo, all'articolo 12, prevede che il Garante sia il custode dei “valori fondamentali dell’azione politica” del M5s. Uno ruolo che gli consentirebbe quindi di interpretare in modo “insindacabile” le previsioni statutarie. Forte di ciò, Grillo vorrebbe allora anche stroncare sul nascere le recenti iniziative di Conte in quanto non è possibile né aprire un confronto deliberativo e né deliberare o mettere in discussione tra gli iscritti i principi fondativi del M5s.

Ed essendo, sempre secondo l’interpretazione di Grillo, elementi che ne costituiscono i valori fondamentali e sono imprescindibili per la vita attuale e futura del M5S, nessuna consultazione tra gli iscritti potrà avere ad oggetto eventuali modifiche del nome, delle modifiche o dell’uso del simbolo e della regola dei due mandati. Se nonostante la quasi certa diffida la consultazione avesse lo stesso luogo, qualsiasi risultato in netto contrasto con i principi fondativi del M5S, come ideato e fon- dato da Grillo e dallo scomparso Gianroberto Casaleggio, sarebbe carta straccia. «I miei poteri e prerogative servono ad impedire che i nostri valori e principi vengano stravolti e snaturati», ha ricordato Grillo ai suoi. Sullo sfondo, infine, la gestione della cassa del M5S.

Grillo percepisce ogni anno un emolumento da 300mila euro dal Movimento per una consulenza sulla comunicazione. Tanti soldi che l’ex premier non vorrebbe più dover elargire. In questa battaglia, comunque, Grillo rischia di essere solo. Molti dei fedelissimi sono da tempo passati con Conte. «Grillo dovrà proteggere l'idea originale del M5S, sua e di Casaleggio, che tanti di noi hanno abbracciato con convinzione», ha scritto Paola Taverna, pentastellata della prima ora - In fondo, sapevamo che il M5s era un progetto “biodegradabile”. È giunto il momento di accettare la sua dissoluzione e, per chi ancora come me si identifica in quei valori, tornare a fare politica nella quotidianità».