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«13 febbraio 2021. Ti ricorderai questa data. Perché da oggi si deve scegliere. O di qua, o di là. Scegliere le idee del secolo che è finito nel 1999 oppure quelle del secolo che finirà nel 2099». A scriverlo sul suo blog, nel giorno del giuramento del nuovo governo, è il fondatore del M5S, Beppe Grillo. Che pare mandare messaggi tra le righe ai ribelli, che in queste ore si schierano contro il sì su Rousseau che ha consacrato l'entrata del Movimento nel governo guidato da Mario Draghi e studiano come sganciarsi dagli altri grillini per tenere ancora in vita, altrove, le idee fondanti del M5s. «Se il 2099 è un’astrazione, allora prova così. Metti lo smartphone in modalità aereo e vola con la fantasia. Chiudi gli occhi. Visualizza il tuo nipotino. Visualizzalo nonno. Coi capelli bianchi, i denti rifatti, la prostata così così. Commuoviti. Ecco, se sei capace di commuoverti per il futuro, allora sei un “ragazzo del ‘99”. O una “ragazza del ‘99”. Del 2099. Ma se non riesci a spegnere lo smartphone, non riesci a volare, non riesci a commuoverti per il futuro, allora a sei un “ragazzo del 1999” - afferma Grillo -. Forse sei studente alla Bocconi. Puoi essere giovane negli anni. Ma potresti essere vecchio nei pensieri. I “ragazzi del 1999”, infatti, credono ancora che spostare avanti e indietro sempre più soldi crei più prosperità. Pensano che tutta la ricchezza creata e quella distrutta vadano sommate insieme. E chiamano questo Pil. E chiamano il Pil benessere», continua. Tutti gli altri sono i lungimiranti, i ragazzi del futuro. E viene da pensare che in questa categoria il fondatore ci inserisca tutti quelli che hanno detto sì a Draghi. «Se invece riesci a commuoverti per il futuro, allora sei un “ragazzo del 2099”. Allora credi che il benessere non voglia dire produrre di più, ma vivere meglio. Credi che le persone contino più delle cose, nel cielo vuoi più rondini e meno satelliti, nei parchi vuoi più lucciole e meno display. Se hai capito questo, è perché hai sentito. Perché per capire col cervello bisogna prima sentire col cuore. È di una transizione cerebrale ciò di cui abbiamo bisogno».