Oggi, 20 gennaio 2025, si celebra la Giornata del Rispetto, istituita per promuovere la consapevolezza contro ogni forma di bullismo e discriminazione, in memoria di Willy Monteiro Duarte, il giovane ucciso nel 2020 per aver difeso un amico in difficoltà. Questa giornata ci ricorda che una scuola basata sui principi costituzionali deve educare al rispetto per ogni individuo, valorizzando la dignità umana. Le nuove Linee Guida per l’educazione civica pongono questi valori al centro della formazione dei cittadini. Lo scrive su ‘X’ il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

«La Giornata Nazionale del Rispetto si celebra nel giorno della nascita di Willy Monteiro Duarte, brutalmente ucciso mentre difendeva un amico in difficoltà. Istituita nel 2024 dal Parlamento, vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di prevenire e combattere fenomeni come il bullismo e il cyberbullismo», si legge nella nota diffusa dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

«Il rispetto è un valore universale», sottolinea il Capo dello Stato, «che si declina in ogni ambito: rispetto per sé stessi, per gli altri e per il pianeta. È il primo passo verso una società solidale, coesa e sostenibile, che si fonda sui principi della nostra Costituzione e dà autenticità alla democrazia».

Mattarella ha poi aggiunto: «Il rispetto è l’antidoto contro odio, discriminazione, violenza e prepotenza, manifestazioni che spesso nascondono fragilità e insicurezze. Famiglie, insegnanti e istituzioni educative hanno il compito di promuovere questo valore, soprattutto tra i giovani, per formarli come individui capaci di costruire comunità forti e unite. Il rispetto è segno di maturità: significa vivere appieno la propria libertà, in armonia con gli altri e con sé stessi, in un sistema che garantisce diritti e responsabilità. Essere rispettosi significa esercitare la libertà», ha concluso.

Richiesta di ergastolo per i fratelli Bianchi

La richiesta è stata avanzata questa mattina nell’udienza del processo bis presso la Corte d’Assise d’Appello di Roma, dopo che la Corte di Cassazione ha rinviato gli atti ai giudici di secondo grado. Marco e Gabriele Bianchi, condannati in primo grado al carcere a vita per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, avevano visto la pena ridotta a 24 anni grazie al riconoscimento delle attenuanti generiche. Ora il Pg ha chiesto di ripristinare la condanna all’ergastolo, senza attenuanti.

Le condanne a 23 anni per Francesco Belleggia e a 21 anni per Mario Pincarelli, gli altri due imputati, sono invece definitive.

Il Pg ha ricostruito i fatti

Durante la requisitoria, il Pg ha descritto il pestaggio come un’azione brutale durata appena 50 secondi. Willy, dopo essere stato scaraventato contro un’auto, non reagiva e faceva fatica a respirare, quando uno dei fratelli Bianchi, esperto in arti marziali miste, ha continuato a colpire il suo corpo inerme.

Il Pg ha sottolineato che «i colpi sono stati inferti da quattro persone, martoriando il corpo della vittima. Questo quadro rende evidente il dolo eventuale, vicino a una forma più grave di dolo». Per tali ragioni, è stata avanzata la richiesta di non concedere attenuanti generiche e di applicare l’ergastolo ai due imputati. La sentenza è attesa per il 10 febbraio.