Ormai si può parlare di un canovaccio ben collaudato: quando Forza Italia lancia una proposta, la Lega la contesta apertamente o fa dei distinguo, e viceversa. La lista, negli ultimi mesi, si sta continuamente aggiornando: la cittadinanza, l'autonomia differenziata, l'Europa, e via dicendo.

L'ultimo fronte, come è noto, è quello della Legge di Bilancio, dove è già a buon punto la querelle tra i due partiti sulla tassazione degli extraprofitti - soprattutto bancari – che il leader del Carroccio ha rilanciato con forza anche sul palco di Pontida e che Tajani invece non vuole assolutamente inserire in manovra. Ma c'è un tema che, in questi casi, non può essere evocato senza poi scontare il prezzo di polemiche infinite.

E' il padre di tutti i tabù, il bene intoccabile degli italiani per eccellenza: la casa di proprietà. E' bastato che il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, nella sua audizione di fronte alle commissioni riunite Bilancio di Camera Senato, mettesse nella stessa frase le parole “case” e “catasto”, per aprire un altro fronte di conflitto. Ma questa volta, anche se il ragionamento del ministro era lineare e voleva dire che ci saranno dei controlli su chi non sta adempiendo all'obbligo di comunicare al catasto le migliorie apportate grazie al Superbonus, il timore che la cosa potesse essere fraintesa dall'elettorato ha spinto anche il segretario della Lega a fare una messa a punto. Salvini ha infatti colto l'occasione della risonanza avuta dalle frasi di Giorgetti, per ribadire la propria contrarietà assoluta a discutere di tasse sul tema casa.

In una nota diffusa al termine del Consiglio federale del partito, infatti, ieri mattina si faceva sapere che la riunione era stata aperta dal «ringraziamento di Matteo Salvini per il successo di Pontida e dalle parole di Giancarlo Giorgetti sul catasto». «Sulla casa», specificava la nota, «è stato ribadito, non ci sarà alcuna stangata. Per questo, Salvini e Giorgetti hanno ringraziato chi, come Confedilizia, ha compreso le parole del titolare del Mef». Un intervento che ai più è sembrato forzato, una sorta di excusatio non petita, che ha rivelato la preoccupazione di Salvini, il quale avrebbe certamente preferito che l'argomento casa non venisse sollevato in alcun modo.

Ovvio che, in una siffatta contingenza politica, le prese di posizione più energiche siano giunte dagli azzurri, se non altro per marcare nuovamente il territorio: «C'è già una legge che riguarda l'aggiornamento dei valori catastali», ha affermato il responsabile economico di Forza Italia, Maurizio Casasco, «Forza Italia, che ha da sempre a cuore la casa, valuterà con attenzione, perché le famiglie e le case sono state già abbastanza colpite». Ha poi rincarato la dose Alessandro Cattaneo, responsabile dei dipartimenti del partito di Tajani: «Il tema catasto e più in generale quello casa per Forza Italia è da sempre prioritario e ne difenderemo il valore economico, affettivo, valoriale sempre. Si conferma il nostro no alla revisione generale degli estimi catastali».

Ma la misura di quanto si agitino le acque, quando viene tirata in ballo la casa, l'ha dato in modo incontestabile il video postato sui social dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Dopo 12 ore di titoli giornalistici, dichiarazioni e polemiche, la premier ha sentito il bisogno di fare una messa a punto nel suo stile, rivolgendosi direttamente agli italiani.

C'è da dire che il bisogno di realizzare un video, per Meloni, è nato non solo per la questione catasto, ma anche per quella del possibile allineamento delle accise ipotizzato da Giorgetti, con l'aumento di quelle sul gasolio, anch'esse all'origine di polemiche di giornata sollevate dalle categorie di lavoratori interessati dall'eventuale provvedimento. «Leggo in queste ore dichiarazioni fantasiose», ha detto la premier in favore di fotocamera, «secondo cui il Governo vorrebbe aumentare le tasse sui cittadini. È falso. Questo lo facevano i governi di sinistra, noi le tasse le abbassiamo come sanno bene i lavoratori dipendenti, le mamme lavoratrici, le partite Iva. Voglio essere chiara», ha proseguito, «la cultura politica di questo governo è quella di ridurre le tasse, sostenere le famiglie e le imprese. Non la cultura di gravare ulteriormente sui cittadini. Nonostante che dall'opposizione alcuni vorrebbero l'introduzione di patrimoniali e ulteriori imposte», ha concluso, «noi resteremo fedeli al nostro impegno che è lavorare per una manovra che rilanci l'economia, migliori la vita degli italiani senza chiedere loro nuovi sacrifici».