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Paolo Gentiloni sceglie la tribuna rassicurante di "Domenica in" per lanciare il suo messaggio su quello che sarà il futuro del suo governo. Davanti al padrone di casa Pippo Baudo il premier dice chiaro e tondo: «La scadenza è la fine della legislatura. I governi possono anche finire prima se non hanno la maggioranza in Parlamento». Sulla mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5Stelle sul ministro Luca Lotti il presidente Gentiloni chiarisce: «La mia fiducia in lui resta immutata, non arrendiamoci all'idea che un avviso di garanzia rompa la presunzione di non colpevolezza. Mi auguro che la magistratura chiarisca nel modo migliore e più rapido» le responsabilità del caso Consip. Tornando a parlare del suo governo Gentiloni lo ha definito: «Rassicurante. Il nostro obiettivo nel prossimo documento di programmazione economica sarà di avviare un percorso di ulteriore abbassamento sul lavoro, in modo da rendere l'investimento sul lavoro più vantaggioso. Serve un'agenda di riforme per eliminare l'idea di provvisorietà del governo. Le riforme non si sono fermate. I giovani e il lavoro sono le mie due priorità, prossimo obiettivo meno tasse sul lavoro. E poi i migranti: non accetto che l'Ue sia rigidissima sulle virgole del bilancio e consenta ad alcuni Paesi di non attuare le misure sui profughi». E sull'Europa il presidente Gentilono non ha dubbi: «Me la terrei stretta ci ha dato il più lungo periodo di pace che si ricordi. E la libertà e la democrazia. In Europa c'erano i fascismi. Grecia, Portogallo, Spagna erano delle dittature, come nell'Est europeo, e l'Ue è stata il meccanismo attraverso cui hanno riscoperto la democrazia. Per questo senza Europa non andiamo lontano, diventiamo delle piccole patrie in lotta tra noi». La corruzione per Gentiloni è »ì«un male abbastanza radicato e ricorrente in questo Paese, ma il rischio corruzione non deve diventare un alibi per non fare. Se per paura dell'intervento della magistratura rinviamo decisione, facciamo un torto al nostro Paese».