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Forte preoccupazione e disponibilità a essere ascoltati subito dal presidente del Consiglio in pectore Mario Draghi. È questo lo stato d’animo che traspare con chiarezza dalla nota unitaria di giovedì dei segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Maurizio~ Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri. Una nota congiunta per ricordare la drammatica situazione di emergenza sanitaria, sociale, e soprattutto occupazionale del paese che rischia di aggravarsi nelle prossime settimane quando scadrà il blocco dei licenziamenti e la cassa covid. A tal proposito, Cgil, Cisl, Uil hanno valutato molto positivamente che il Presidente incaricato Mario Draghi abbia affermato nel suo primo discorso di investitura di voler aprire un confronto di merito anche con le parti sociali. Per questo, Cgil, Cisl Uil hanno voluto inviare ieri un segnale di apertura a Mario Draghi, riconfermando la loro disponibilità “fin da subito” a incontrare il Presidente incaricato “per esternare le loro preoccupazione e le proposte del sindacato peraltro già illustrate al precedente Governo'.
Un messaggio chiaro a conferma dei primi giudizi positivi espressi in particolare dalle leader della Cisl, Annamaria Furlan a sostegno alle scelte istituzionali intraprese dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per risolvere in tempi brevi una difficile crisi di governo. «Mario Draghi ha tutte le qualità, umane e professionali, la grande autorevolezza internazionale per guidare un Esecutivo di alto profilo», ha dichiarato la leader Cisl a Rai News 24.
«Ci auguriamo che l’esecutivo Draghi vada bene, perché il paese ha bisogno di un governo subito. Dobbiamo fronteggiare la pandemia. Abbiamo un piano vaccini da impostare e portare avanti che è assolutamente fondamentale. Ci sono da investire senza disperdere nemmeno un euro le risorse del Recovery plan e c’è un’emergenza enorme come una casa che si chiama lavoro».
Chiaro il riferimento agli ultimi dati dell’Istat sull’occupazione, che ha registrato nel mese di dicembre un “buco” di altri centomila posti di lavoro, soprattutto donne, andati in fumo per effetto della pandemia. «Il Covid non ha fatto altro che peggiorare una situazione già molto penalizzante per le donne: da anni siamo penultimi in Europa, con un tasso di occupazione femminile che non arriva al 50% contro una media Ue del 63%. E il nodo è sempre lo stesso: non abbiamo una effettiva politica per conciliare lavoro e famiglia. Difatti in Italia una donna su 4 si dimette al momento della prima gravidanza. Perché spesso non ha scelta», sottolinea su questo punto interpellata da Il Dubbio la leader Cisl, Furlan.
«A marzo finisce il blocco licenziamenti e finisce anche la cassa Covid. Abbiano bisogno di un governo che sappia gestire temi importanti come questi. Draghi ha detto una cosa molto importante, rilevante: che intende affrontare le emergenze con tutta la politica. Quindi ha dato un messaggio di unità per il Paese ma anche per un confronto importante con le parti sociali. Noi siamo pronti».
I tre sindacati insistono naturalmente sulla proroga del blocco dei licenziamenti, il prolungamento della cassa Covid e la riforma degli ammortizzatori sociali. Spiega la Furlan: «Serve un confronto vero, che finora non c’è stato sul Recovery plan e serve un governo di grande qualità, all’altezza delle situazioni che dobbiamo affrontare, che sappia confrontarsi e aprirsi con le parti sociali. Il distinguo tra tecnico e politico è un distinguo complicato da fare, dobbiamo puntare su un’altissima qualità perché ci giochiamo il futuro del paese. Rilanciare l’economia, il lavoro e la coesione sociale deve essere l’impegno, la priorità e la responsabilità di tutti».