Dopo giorni di trattative intense e momenti di tensione, le commissioni del Parlamento Europeo hanno dato il via libera ai vicepresidenti Teresa Ribera e Raffaele Fitto. Il percorso per questa decisione è stato segnato da trattative ad oltranza, che nel pomeriggio hanno portato i capigruppo delle principali forze politiche – popolari, socialisti e liberali – a un accordo per ricompattare la maggioranza e garantire il sì al pacchetto dei vicepresidenti esecutivi della nuova Commissione Europea.

L'annuncio è arrivato durante la serata, con l'approvazione nelle commissioni competenti. Ad accompagnare il voto su Fitto, in particolare nella Commissione REGI, un fragoroso applauso ha sottolineato la portata della decisione.

Un accordo raggiunto dopo un lungo stallo

L'accordo tra le forze politiche si è sbloccato solo dopo ore di negoziati. La giornata è stata scandita da confronti serrati per superare i veti incrociati che avevano bloccato le valutazioni su Fitto e Ribera. La richiesta dei popolari di garanzie scritte da parte della commissaria spagnola Ribera, in merito a un possibile passo indietro in caso di indagini giudiziarie, ha acceso lo scontro. I socialisti, di conseguenza, hanno risposto con il blocco delle valutazioni su Fitto.

Nonostante le tensioni, la leadership del PPE ha insistito sulla necessità di superare l'impasse. Il presidente del PPE, Manfred Weber, ha dichiarato: «L'Europa ha bisogno di stabilità. La priorità è insediare la nuova Commissione il 1° dicembre».

Le valutazioni delle commissioni

La giornata è stata cruciale per completare le valutazioni delle audizioni sospese dal 12 novembre. Oltre a Ribera e Fitto, sono passati i liberali Kaja Kallas e Stéphane Séjourné, la socialista Roxana Minzatu e il commissario ungherese Oliver Varhelyi. Tuttavia, a Varhelyi sono state sottratte le deleghe sulla DG Hera, con competenze trasferite alla commissaria di Renew Europe, Hadja Lahbib.

Le tensioni si sono focalizzate sui casi di Ribera e Fitto. I popolari hanno chiesto che Ribera firmasse una dichiarazione scritta per impegnarsi alle dimissioni in caso di indagini, come previsto dal Codice di condotta dei commissari. Al contempo, i socialisti hanno bloccato il voto su Fitto, mentre la Lega ha interpellato i servizi giuridici del Parlamento Europeo per chiarimenti.

Nonostante i contrasti, l’accordo raggiunto in serata ha sbloccato le valutazioni, concludendo una fase di stallo politico.

La posizione di Weber e le reazioni politiche

Manfred Weber ha sottolineato l'importanza del ruolo dell'Italia nella futura Commissione Europea. «L'Italia avrà una vicepresidenza nella Commissione, dimostrando un approccio costruttivo basato sui valori europei», ha spiegato Weber, evidenziando l’impegno del governo italiano sul Patto di Stabilità.

Il leader popolare ha elogiato anche l'ECR, il partito di Fitto, per il contributo costruttivo durante le audizioni. I Verdi, invece, hanno manifestato delusione, con il copresidente Bas Eickhout che ha dichiarato: «L’umore nel gruppo non è positivo».

Un passo decisivo verso la nuova Commissione

Con l'approvazione di Fitto e Ribera, il Parlamento Europeo si prepara ora a confermare l'intera Commissione il 27 novembre.