In un'intervista al Corriere della Sera, Elly Schlein non ha risparmiato critiche alla premier Giorgia Meloni. La leader del Partito Democratico ha affrontato vari temi caldi, concentrandosi su PNRR, gestione dei migranti e relazioni internazionali, evidenziando le carenze dell'attuale governo.

Parlando del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Schlein ha sottolineato come l'Italia sia in ritardo nell'implementazione del piano. Secondo la leader dem, «Meloni continua a sostenere che siamo i più avanti nell’attuazione del PNRR, ma la verità è un’altra. Abbiamo raggiunto solo il 37% degli obiettivi previsti, mentre altri cinque Paesi europei sono già più avanti di noi». Schlein ha poi evidenziato il fatto che «di 40 miliardi di euro previsti da spendere quest'anno, ne sono stati utilizzati solo 10». L'accusa principale riguarda quindi la discrepanza tra la propaganda governativa e la realtà dei fatti.

Oltre al PNRR, la leader del PD ha sollevato la questione degli investimenti comuni europei, un tema cruciale per il futuro dell'economia italiana e la sua transizione ecologica e digitale. Schlein ha sottolineato come Meloni non abbia preso posizione in merito, nonostante i suoi alleati europei vogliano bloccare questi investimenti: «La premier dovrebbe fare pressione sui suoi alleati per permettere che gli investimenti europei continuino, poiché sono fondamentali per il nostro futuro industriale».

Politica estera e migranti

Una parte consistente delle critiche di Schlein riguarda la politica migratoria e le scelte del governo Meloni. In particolare, Schlein ha puntato il dito contro l'accordo tra l'Italia e l'Albania per la gestione dei migranti. Schlein ha dichiarato: «La prima nave della Marina è partita per l'Albania con 16 migranti a bordo. Meloni dica quanto costa quel viaggio». L’accusa riguarda l’utilizzo di 800 milioni di euro che, secondo Schlein, «si sarebbero potuti destinare alla sanità pubblica per accorciare le liste d’attesa», piuttosto che per gestire i migranti. La sentenza della Corte di giustizia europea ha inoltre fatto emergere come non si possa considerare un Paese sicuro se anche una sola sua parte non lo è per determinate categorie di persone, aggiungendo che «Meloni continua a ignorare le implicazioni di queste decisioni giuridiche».

Il contrasto tra Meloni e le ONG che operano nel Mediterraneo è un altro punto critico affrontato da Schlein. La leader dem ha accusato il governo di rendere sempre più difficile il salvataggio dei migranti in mare: «Meloni attacca chi salva vite in mare, mentre il suo governo complica queste operazioni». Queste dichiarazioni riflettono il malcontento crescente verso le politiche migratorie restrittive adottate dall’attuale esecutivo.

Relazioni internazionali

Infine, Elly Schlein ha espresso preoccupazione riguardo alla posizione dell’Italia nelle relazioni internazionali, con particolare riferimento a Israele e alla situazione in Medio Oriente. La segretaria del PD ha chiesto al governo di unirsi agli altri Paesi europei che chiedono un embargo totale sulle armi destinate a Israele: «L’Italia dovrebbe seguire l’esempio di Spagna, Irlanda e Norvegia e riconoscere lo Stato palestinese». Questa presa di posizione forte mira a spingere l’Italia a svolgere un ruolo più attivo nella costruzione della pace in una delle aree più turbolente del mondo.

Schlein ha poi criticato Meloni per non aver affrontato con la dovuta determinazione le conseguenze dell’attacco alla missione UNIFIL e alle basi italiane in Libano. «L’attacco a UNIFIL è un attacco all'ONU e al mondo, ma Meloni si è limitata a dire che è inaccettabile, senza adottare misure concrete».