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I 2.153 miliardari più ricchi del pianeta detengono ormai più soldi di quanti ne possiede il 60% della popolazione del pianeta: la denuncia arriva da Oxfam, secondo cui la concentrazione di ricchezza è soprattutto a scapito delle donne, prime vittime della disuguaglianza. In particolare, le 2.153 persone hanno più soldi rispetto ai 4,6 miliardi di persone più povere del pianeta. Non solo: le fortune dell’1% dei più ricchi corrispondono a più del doppio della ricchezza accumulata dai 6,9 miliardi di persone meno abbienti, vale a dire il 92% della popolazione del pianeta. I dati Oxfam parlano chiaro: l’1 per cento della popolazione detiene la ricchezza del 70 per cento dei cittadini. In Italia i problemi sono una maggiore redistribuzione della ricchezza, il lavoro con giusta retribuzione, e il rafforzamento di Sanità e Scuola pubblica dopo anni di tagli. In Italia, i ricchi sono soprattutto figli dei ricchi e i poveri figli dei poveri: condizioni socio-economiche che si tramandano di generazione in generazione. L’edificio sociale ha un pavimento e soffitto «appiccicosi»: 1/3 dei figli di genitori più poveri, sotto il profilo patrimoniale, è destinato a rimanere fermo al piano più basso (quello in cui si colloca il 20% più povero della popolazione), mentre il 58% di quelli i cui genitori appartengono al 40% più ricco, manterrebbe una posizione apicale. I giovani italiani che ambiscono a un lavoro di qualità devono fare oggi i conti con un mercato profondamente disuguale, caratterizzato, a fronte della ripresa dei livelli occupazionali dopo la crisi del 2008, dall’aumento della precarietà lavorativa e dalla vulnerabilità dei lavori più stabili. Oltre il 30% dei giovani occupati guadagna oggi meno di 800 euro lordi al mese.