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mario draghi
Solo dei titoli, senza scendere nei dettagli. In tutto sarebbero otto i punti - o meglio macro aree - che il presidente incaricato Mario Draghi ha elencato alle delegazioni delle forze politiche che sta incontrando a Montecitorio per il secondo giro di consultazioni. «Ha parlato molto lui e c’è stato poco spazio per le domande da parte nostra», dice un parlamentare appena uscito dal colloquio con il professore. Un colloquio in cui Draghi ha disegnato un programma di ampio respiro compreso l’obiettivo di maxi riforme, connesse al Recovery: pubblica amministrazione, giustizia civile e fisco. Il primo dei punti che il presidente incaricato ha sottoposto alle delegazioni delinea la collocazione dell’esecutivo che Draghi ha definito «convintamente europeista» nelle scelte e anche nelle sfide future. Dice Riccardo Nencini al termine delle consultazioni: «Una forte cornice europeista e richiamo all’atlantismo». E sulle sfide, aggiunge il senatore socialista, Draghi «è arrivato a mettere sul tavolo la questione di un bilancio comune europeo e quindi una visione che non riguarda soltanto il presente ma un’impostazione futura». Oltre alla emergenza pandemica, già prima del Covid, c’era quella ambientale e questa emergenza, «sarà di riflesso in tutti i punti del programma». Poi il terzo punto ovvero la campagna vaccinale Draghi avrebbe definito come «l’emergenza più imminente» per riprendere lavori e consumi. Quindi l’emergenza economica che «riguarda soprattutto il lavoro». Il premier incaricato avrebbe detto che «si aspetta una ripresa ma che sarà molto lenta» e quindi, avrebbe aggiunto, occorre «tutelare le persone che non avranno il lavoro». Spiega Manfred Schullian delle minoranze linguistiche: «Draghi ha parlato tanto dell’ambiente, del lavoro e delle imprese e lì ha detto che bisogna evitare di erogare contributi a fondo perduto, ma bisogna finanziare le imprese per consentire a loro di poter riprendere l’attività una volta superata la crisi». Ma non solo l’emergenza per le imprese. Visto che molte sono indebitate, il premier incaricato avrebbe detto che occorre pensare a «qualcosa anche per le banche». Altro punto la scuola: per il premier andrà riorganizzato il calendario scolastico per la perdita dei giorni di scuola ed inoltre potenziato il corpo docenti. Infine, infrastrutture e l’apertura dei cantieri. Ultimo punto, connesso al Recovery, «tre grandi riforme: pubblica amministrazione, giustizia civile e fisco». Sul punto della giustizia civile, Emma Bonino ha riferito di aver sottoposto a Draghi anche il tema della giustizia penale e delle carceri: «Il presidente incaricato ha fatto riferimento a tre riforme di fondo che sono quelle che ci chiede la Commissione europea: il fisco, la burocrazia e la giustizia. Da questo punto di vista abbiamo aggiunto non solo la giustizia amministrativa, civile, ma anche quella penale con l’addentellato drammatico della situazione delle carceri italiane».