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Se io fossi in Parlamento assolutamente non voterei la fiducia» perché «in un Paese democratico l’opposizione serve» mentre «ora invece nessuno la farà. Neanche Meloni, che infatti resta in alleanza con la Lega e Berlusconi». Ragione per cui il Movimento Cinque Stelle «sbaglia assolutamente e totalmente» a sostenere il nuovo Governo Draghi perché «è un errore grave infilarsi in una roba del genere». Lo dice Alessandro Di Battista in una intervista che sarà trasmessa integralmente domani sera nel corso di «Cartabianca» su Rai3. «A Beppe Grillo io sarò sempre riconoscente ma questo non vuole dire essere sempre d’accordo», aggiunge Di Battista. «Io non parlo a nome del Movimento Cinque stelle parlo solo a nome mio. Nè guido correnti. I parlamentari sono i rappresentanti del popolo e hanno le loro responsabilità. Decideranno loro quel che faranno. Io sono solo un libero cittadino che esprime le sue idee personali», ha aggiunto Di Battista. «Sia chiaro, non ho dubbi che il Professor Draghi sia una persona onesta, preparatissima ed autorevole- scrive sul proprio profilo Facebook -. Questo non significa che lo si debba appoggiare per forza. Io contrasto Draghi non sul piano personale ma su quello politico. E, ripeto, non cambio idea. Oltretutto l'assembramento parlamentare che si sta delineando è l'antitesi della Politica. Vi invito, senza pregiudizi, a legger quel che scrivevo sul Professor Draghi il 31 agosto scorso». «Draghi non è cambiato, non si è convertito all’interesse generale, non ha preso coscienza delle perversioni del liberismo. D’altro canto un capitalista finanziario è per sempre. Semplicemente vuole fare il Presidente della Repubblica e per arrivare al Quirinale è disposto persino a guidare un governo di unità nazionale (Dio ce ne scampi) se gli venisse richiesto - ha sottolineato -. Sono parole che ho scritto cinque mesi fa. Le scrissi quando ebbi la sensazione che si stesse lavorando ad un governo Draghi. Ripeto. Si può rispettare un uomo anche facendo opposizione. Io la mia scelta l'ho presa, e vado fino in fondo».