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In attesa dell’interrogatorio per l’eventuale convalida del fermo di Roberto Spada, che dovrebbe tenersi stamattina nel carcere di Regina Coeli alla presenza del gip Anna Maria Fattori, la politica si divide su Ostia. O meglio, sulle manifestazioni che in questi giorni si svolgeranno nel popoloso municipio capitolino. Il Partito democratico aderisce ufficialmente alla dimostrazione indetta dalla Federazione nazionale della stampa italiana e da Libera, in programma il 16 novembre, ma oggi - fatta eccezione per Rosy Bindi - si terrà alla larga dalla piazza convocata da Virginia Raggi. La campagna elettorale è ancora in corso e, in vista del ballottaggio del 19 novembre, i democratici non intendono offrire alcun “aiutino” ai rivali pentastellati, professando equidistanza tra grillini e centrodestra. «La manifestazione unitaria è quella del 16 novembre, indetta dalla Fnsi. Lì noi ci saremo», dice il presidente del Pd Matteo Orfini. «Invece di strumentalizzare, credo che la sindaca di Roma avrebbe il dovere di aderire come Comune a quell’evento, rinunciando a quella che ha convocato tramite il blog di Beppe Grillo». Secondo i dem non è il caso mettere il cappello a iniziative di questo tipo, come ha fatto la sindaca di Roma che sul Blog ha fatto sapere: «Qui gli Spada l’hanno sempre fatta da padrone. E sapete bene che la destra ha detto che è pronta a fare l’accordo con Casapound. Quindi con chi si allea la destra? Con gli Spada?», ha scritto Raggi, invitando i cittadini a scegliere Giuliana Di Pillo al ballottagio. Per Orfini il Movimento vuole solo approfittare della situazione, senza avere le carte in regola per denunciare presenze criminali sul litorale romano. «A Ostia ci sono decine di finte associazioni antimafia, che hanno sempre sostenuto il M5S, e che hanno rapporti in particolare con il consigliere regionale Davide Barillari e con l’attuale capogruppo in Campidoglio, Paolo Ferrara», racconta il presidente dem. «E sono le stesse associazioni che su Facebook intrattenevano relazioni affettuose con Roberto Spada e sua moglie». Per il Pd, dunque, nessuno può dichiararsi innocente. Quanto al futuro “minisindaco” del Municipio, che sia di destra o grillino fa poca differenza: per i renziani sono due facce della stessa medaglia. Una visione che allontana ulteriormente il partito di maggioranza dalla “cosa rossa” che sta nascendo attorno alla leadership di Pietro Grasso. Sinistra italiana ha già aderito alla manifestazione di oggi. «La proposta è stata sostenuta da tanti cittadini di Ostia, andremo tutti», dice Stefano Fassina, intervistato dal Fatto Quotidiano.E sul ballottaggio del 19: «Se fossi residente a Ostia voterei 5 stelle», sentenzia Fassina in nome dell’antifascismo. A rispondere ci pensa sempre Orfini: «Sono compagni confusi, a forza di spostarsi a sinistra sono finiti a destra». Ma a mandare il messaggio più ostile alla sinistra è proprio il Movimento 5 Stelle che sul Blog annuncia di non gradire il soccorso rosso. «Da qualche settimana siamo perseguitati da due stalker: Mdp ( che sta per Mantenimento della poltrona) e Lega Nord», si legge in un post firmato M5S. «Sono le frange, anzi, le frangette del Sistema. Noi con questa gente non vogliamo averci nulla a che fare». Poco dopo è Roberto Fico, il capo di quella che viene considerata l’area sinistra del Movimento, a spazzare via ogni ambiguità. «Mdp può fare quello che vuole ad Ostia. I voti sono dei cittadini e non c’è in vista nessuna alleanza, né ad Ostia, né dopo le politiche». Questione chiusa. Almeno per ora.E mentre i partiti puntano il dito, a vario titolo, sulla presenza mafiosa nel X Municipio, Daniele Piervincenzi, il giornalista di Nemo finito all’ospedale, prova a fornire una chiave di lettura diversa di quanto accaduto. «Non provo gioia nel sapere che un uomo è stato arrestato», dice al Corriere della Sera. «Anzi, trovo ipocrita che sia stato arrestato per aver rotto il naso a un giornalista, quando là dove vive lui, in piazza Gasparri, a Ostia, si spaccano nasi tutti i giorni». Roberto Spada? «Ci prenderei un caffè insieme anche domani, senza rancore. Ma vorrei guardarlo negli occhi, vorrei che mi spiegasse perché l’ha fatto, perché ha deciso di fare male solo per non rispondere a una domanda».Intanto il Prefetto di Roma ha convocato a Ostia per il 14 novembre il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza con l’obiettivo pianificare «il sistema di controllo del territorio in vista del turno di ballottaggio previsto per domenica 19 novembre per l’elezione del Presidente del Municipio X di Roma Capitale».