«Il potentissimo dl Carceri è stato condiviso da tutti. Assicurare la certezza della pena non significa essere contro il garantismo in cui si riconosce anche FdI». Risponde così a una domanda su presunte resistenze di Forza Italia al provvedimento approvato dalla Camera definitivamente la scorsa settimana e ora legge, intervistato da Repubblica, il sottosegretario giustizia Andrea Delmastro, deputato di fratelli d'Italia. Direte sì alla richiesta del forzista Calderone, meno custodia cautelare e limiti alle intercettazioni? «Oggi i detenuti in custodia cautelare sono 15.000 su 60.000. Ciò ne dimostra un uso smodato. Il bilanciamento tra i principi di non colpevolezza ed esigenze di sicurezza si può fare, ma non è nell'agenda del governo privare la magistratura di importanti strumenti per combattere il crimine».

Quanto all'intercettazioni, «l'intervento del governo si è limitato solo all'uso giornalistica. Voleva continuare a fare i titoloni con registrazioni di nessuna rilevanza penale anche di persone non indagate? Abbiamo solo spezzato il cortocircuito mediatico tra procure e giornalismo. Sono sicura che (gli elettori, ndr.) non vogliono evitare le intercettazioni contro il crimine ma sono disgustati da quelle di nessuna rilevanza che finiscono sui giornali».

«Con tutto il centro destra stiamo ragionando su misure che umanizzino la pena, a partire da 255 milioni di euro già investiti per recuperare 7.000 dei 10.000 posti detentivi mancanti frutto dell'eredità della sinistra», conclude Delmastro sulla questione carceri.