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Il ministro della Giustizia Carlo Nordio durante il Question time alla Camera dei deputati, Roma, Mercoledì, 23 Ottobre 2024 (Foto Roberto Monaldo / LaPresse) Minister of Justice Carlo Nordio during Question time at the Chamber of deputies, Rome, Wednesday, October 23, 2024 (Photo by Roberto Monaldo / LaPresse)
Non intende mollare di un centimetro la Lega di Matteo Salvini sul ddl Sicurezza, con il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari che spinge perché il provvedimento «sia approvato così com’è» e «il più rapidamente possibile». E per non lasciare la questione in mano al Carroccio, ecco che Fratelli d’Italia ha lanciato una petizione per dire «basta alle aggressioni contro le forze dell’ordine» e più in generale per tutelarle di fronte alla possibilità di finire sotto indagine.
«Nelle ultime settimane stiamo assistendo a gravi attacchi alle forze dell'ordine - sottolinea il responsabile organizzazione del partito, Giovanni Donzelli - da un lato c'è una evidente e sempre più preoccupante escalation di violenza; dall’altro le forze dell’ordine finiscono spesso ingiustamente sotto accusa. Fratelli d'Italia, da sempre schierato dalla loro parte, è impegnato in tutte le sedi in azioni per garantire maggiori tutele».
La petizione, si legge in una nota di via della Scrofa, sostiene le proposte di FdI «per l’inasprimento delle pene per resistenza, violenza, minaccia e lesioni al pubblico ufficiale, per la creazione del reato di rivolta in carcere e per l'implementazione degli strumenti di difesa e di tutela legale». Con tanto di «iniziative nei mercati e nei centri storici delle principali città italiane per la sottoscrizione della raccolta» nel prossimo weekend.
Nella corsa alla difesa delle forze dell’ordine ha messo i puntini sulle i il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, secondo il quale «non si è mai parlato di scudo penale». Per il Guardasigilli, intercettato dai cronisti in Transatlantico, «le maggiori tutele che riguardano tutti i cittadini derivano da una distonia tra l’istituzione dell’informazione di garanzia e del registro degli indagati, che dovrebbe servire a garantire la difesa di chi è sottoposto a un’indagine e che, invece, si sono trasformati in un marchio di infamia, in una condanna anticipata e talvolta addirittura in una preclusione all’assunzione di cariche pubbliche».
Specificando quindi che «di scudo penale inteso come impunità per forze di polizia, per medici non si è mai parlato» e che in ogni caso la norma non riguarda il ddl Sicurezza. «Valutiamo di inserirlo in un provvedimento ad hoc - ha chiarito il titolare di via Arenula - La forma la troveremo ma non nel decreto sicurezza».
Argomento affrontato nelle stesse ore anche dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, nel corso del question time alla Camera. «Noi siamo convinti che l’azione delle Forze di polizia e della magistratura possa essere ulteriormente rafforzata, grazie alle misure contenute nel disegno di legge per la sicurezza pubblica, già approvato da questa Camera». E rispondendo poi ai giornalisti a margine dell’intervento, spiegando che sullo scudo penale «il Parlamento è libero e sovrano». E a chi gli chiedeva poi se firmerà la petizione lanciata da FdI a sostegno delle forze dell’ordine, ha aggiunto: «Ministro dell’Interno, prefetto della Repubblica, ex vicecapo della polizia, secondo voi la firma con il cuore non è già lì?».
Su un’altra lunghezza d’onda è Forza Italia, i cui esponenti da ore stanno esprimendo più di una perplessità su un provvedimento che, a detta del portavoce nazionale azzurro, Raffaele Nevi, «non deve assolutamente permettere l’impunità a chi commette reati, anche se appartengono alle forze dell’ordine». A gettare acqua sul fuoco è il leader di Noi moderati, Maurizio Lupi, secondo il quale «garantire la sicurezza delle persone e tutelare le forze dell’ordine nello svolgimento del proprio lavoro è una priorità, sono servitori dello Stato che rischiano la vita per la sicurezza di tutti». E per questo, ha aggiunto, «lo faremo, come sempre, trovando un accordo nel Centrodestra, nel rispetto delle diverse sensibilità e dei principi costituzionali» e «lo stesso vale per il ddl Sicurezza, disegno di legge fondamentale, che si può migliorare ulteriormente in tempi brevissimi al Senato per poi essere approvato rapidamente».
E se dall’opposizione si grida alla «deriva securitaria», con il segretario di Più Europa Riccardo Magi, secondo il quale «questi decreti con torsioni penalistiche non reggeranno», a esprimersi è anche Francesco Petrelli, presidente dell’Unione camere penali. «Uno Stato di diritto è tale non solo se ha il monopolio esclusivo della forza ma anche se pone dei limiti insuperabili al suo utilizzo - spiega Petrelli - Laddove questi limiti vengano superati, proprio la disponibilità a processare sé stesso senza interporre ostacoli e privilegi caratterizza uno Stato di diritto».