L’Italia non vuole guerre commerciali e scommette su una soluzione diplomatica con gli Stati Uniti per scongiurare l’escalation dei dazi. È la posizione espressa dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, al suo arrivo al Consiglio Esteri Commercio dell’Unione Europea a Lussemburgo, dove si discute della risposta di Bruxelles alla stretta protezionistica annunciata da Washington.

«Credo che si debba lavorare per evitare assolutamente una guerra commerciale, perché sarebbe esiziale per gli Stati Uniti ed esiziale anche per le nostre imprese», ha affermato il ministro.

Trattativa, non scontro

Tajani ha ribadito che l’Italia sosterrà pienamente le iniziative del commissario europeo Maroš Šefčovič, «nel quale riponiamo grande fiducia», sottolineando che l'obiettivo ideale sarebbe arrivare a zero tariffe. Tuttavia, ha aggiunto, «una via intermedia potrebbe essere la riduzione dei dazi americani al 10%».

Il ministro ha anche aperto alla possibilità di una “lista congelata” per attenuare l’impatto delle misure di ritorsione, qualora l’UE fosse costretta a reagire.

«Sì all’unità europea, no a reazioni scomposte»

«La trattativa con gli Stati Uniti va affrontata a schiena dritta e con un’Europa unita – ha insistito Tajani – evitando reazioni scomposte che potrebbero causare danni gravi non solo al commercio americano, ma anche a quello italiano ed europeo». «I mercati ci stanno già mandando segnali chiari”, ha detto, invitando a mantenere “grande equilibrio e serietà” nella risposta europea.

Anche Parigi contro l’escalation

Dello stesso avviso il ministro francese delegato al Commercio estero Laurent Saint-Martin, che ha definito il momento «molto delicato» a causa della «politica aggressiva e arbitraria» degli Stati Uniti. «Siamo contrari a qualsiasi guerra commerciale, ma se l’escalation non sarà evitata, l’Europa dovrà reagire con fermezza e proporzionalità», ha dichiarato.

Saint-Martin ha infine ribadito che per essere credibile, l’Unione Europea deve rimanere unita: «È l’unica condizione per dimostrare di essere una forza politica e commerciale capace di imporsi nello scenario globale».