L'opposizione torna a criticare il governo sul caso Almasri, il cittadino libico che, secondo l'Associazione Nazionale Magistrati (Anm),«è stato liberato a causa dell'inerzia del ministro della Giustizia». Angelo Bonelli, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra, auspica che la Procura della Repubblica di Roma, guidata da Francesco Lo Voi, faccia chiarezza su eventuali omissioni e responsabilità. Intanto, il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, chiede l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta sugli accordi tra Italia e Libia, sollecitando anche la premier Giorgia Meloni a riferire in Parlamento. La richiesta è sostenuta anche da Pd e M5s, soprattutto dopo che la Corte Penale Internazionale dell'Aia ha dichiarato che Almasri si è reso responsabile di torture, violenze sessuali e omicidi.

Secondo l’Anm (critica che si inserisce nel contesto delle recenti proteste contro la riforma sulla separazione delle carriere), il ministro della Giustizia Carlo Nordio avrebbe dovuto disporre la custodia cautelare del generale, in vista della consegna alla Corte penale internazionale che aveva emesso un mandato di cattura per crimini contro l'umanità e crimini di guerra legati alla prigione di Mittiga in Libia. Mercoledì, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi interverrà alla Camera per un’informativa, ribadendo quanto già dichiarato al Senato: Almasri è stato espulso perché rappresentava una minaccia alla sicurezza nazionale.

Parallelamente, nei prossimi giorni si tornerà a discutere anche della vicenda giudiziaria che coinvolge Daniela Santanchè. Il 29 gennaio la Cassazione dovrà decidere sulla competenza territoriale tra Milano e Roma in merito al caso che vede la ministra e altri imputati rispondere di truffa aggravata ai danni dell’Inps, legata alla gestione della cassa integrazione di Visibilia durante la pandemia. Mercoledì è prevista una conferenza dei capigruppo, durante la quale il M5s tenterà di calendarizzare la mozione di sfiducia contro Santanchè.

Alcuni esponenti di Fratelli d’Italia sottolineano che, qualora la competenza rimanesse a Milano, potrebbero esserci valutazioni più approfondite sulla permanenza della ministra nel governo. Tuttavia, Santanchè ha già dichiarato che non ritiene questo passaggio determinante per un eventuale passo indietro. Il 30 gennaio la premier potrebbe incontrarla, ma all'interno del partito molti credono che non vi saranno decisioni immediate e che Giorgia Meloni preferirà attendere.