Da “ni vax” a “putiniana” d’Italia. È di nuovo bufera sull’ex sindaca Virginia Raggi che dopo aver strizzato l’occhio a chi rifiuta il vaccino, ora guadagna il titolo di “filorussa”. Non che l’esponente M5S abbia pubblicamente preso posizione sul conflitto in Ucraina, come del resto non ha mai espresso chiaramente la sua contrarietà al vaccino: si è tenuta sul filo del dubbio, per così dire, senza di fatto mai vaccinarsi. E senza mai prendere posizione. Almeno non apertamente, scrive Repubblica, che ora tira fuori alcuni messaggi che Raggi avrebbe inviato nella chat grillina “Quelli che l'M5S”: video, articoli e post attinti del web in cui si dipinge l’Ucraina come un paese «eterodiretto» dall’Occidente, con tanto di «battaglioni nazisti» sotto il controllo del governo. Tutte argomentazioni tipiche della propaganda russa, e per questo inaccettabili secondo gli esponenti capitolini di Italia Viva che ora ne chiedono le dimissioni da presidente della Commissione speciale su Expo 2030: la stessa che le ha “concesso” l’attuale sindaco Roberto Gualtieri per suggellare il patto giallo-rosso. «Dopo le posizioni no vax, ci mancava solo la propaganda filo Putin. Il ruolo di presidente commissione Expo 2030 Roma non è compatibile con questa visione», scrive il coordinatore romano dei renziani Marco Cappa. Mentre la capogruppo Pd in Campidoglio Valeria Baglio chiede che Raggi smentisca pubblicamente. Ed è subito accontentata: «Non sono una filo-putiniana o filo-russa: è evidente che in Ucraina ci sia un aggressore, la Russia, come è pubblica la mia contrarietà alla guerra come soluzione dei conflitti - scrive Raggi su Facebook -. Mi rincresce dover fare questa premessa ma mi si vuole affibbiare questa "etichetta" per delegittimarmi». Si potrebbe infatti obiettare che esprimere perplessità sul governo di Kiev non significa sostenere Putin. E del resto, lo stesso video rilanciato da Raggi (che ripesca tra alcuni vecchi discorsi dell’ex europarlamentare grillino Dario Tamburrano) ricalca la formula del “né… né”: «non si tratta di essere pro o contro la Russia, ma di essere neutrali». Ma sembra ormai innegabile un certo apparentamento tra i no vax e i putiniani nostrani, come dimostra l’esperienza della Commissione Dupre (“Dubbio e Precauzione”) guidata da Cacciari, Agamben &Co. Che ora rinuncia alla lotta contro la “dittatura sanitaria” e vira sul conflitto in Ucraina con un evento online, in programma sabato pomeriggio, dal titolo “La verità è la prima vittima della guerra. Dal coprifuoco pandemico al coprifuoco della ragione”. Ospite: il professore Alessandro Orsini.