«Non c'è nulla dell'evoluzione della crisi ucraina, da quando è stato rieletto Trump, che non avessi detto da mesi e di cui non avessi già ragionato con Giorgia Meloni. Così come non mi ha stupito la posizione della nuova Casa Bianca nel rapporto con Zelensky e con la Russia. Certo, i modi, quelli possono aver sorpreso anche me». Lo afferma il ministro della Difesa Guido Crosetto, in un'intervista al Corriere della Sera.

Alla domanda se ci saranno prima o poi soldati italiani a presidiare il confine ucraino risponde: «Questo dibattito è surreale e prematuro allo stesso tempo. Perché la tregua sarà figlia di condizioni che dovranno essere accettate da tutti e quindi anche dai russi. Questa è la preoccupazione dell'Unione europea, che non è prevista a quel tavolo. Per rispondere alla domanda, su quel confine per me può esserci solo l'Onu o una missione internazionale di peace-keeping che unisca quasi tutto il mondo, come in Libano. E l'Italia ha sempre partecipato alle missioni Onu».

La prospettiva di un coinvolgimento italiano dipenderà dall'evoluzione degli equilibri internazionali e dal ruolo che le Nazioni Unite decideranno di assumere nel conflitto. Tuttavia, il ministro ha ricordato che l'Italia ha una lunga tradizione di partecipazione alle missioni di pace dell'Onu e che, qualora venisse richiesta una presenza internazionale, Roma potrebbe essere coinvolta. Nel corso dell'intervista, Crosetto ha ribadito l'importanza di rafforzare la capacità di difesa dell'Europa. «O l'Europa diventa una superpotenza, o sono guai», ha affermato, sottolineando che il futuro della sicurezza continentale dipenderà dalla capacità degli Stati membri di collaborare e di costruire una difesa comune efficace.

Il ministro ha criticato il modo in cui il dibattito sulla sicurezza viene affrontato in Italia, sottolineando che «in un momento come questo, il tema della difesa comune europea viene liquidato strumentalmente utilizzando, come ha fatto Giuseppe Conte, una parola come “riarmo”, che è oggettivamente una parola brutta, respingente, che non vuol dire nulla». Crosetto ha insistito sul fatto che l'Europa debba dotarsi di una strategia di difesa autonoma e credibile, in un mondo dominato da grandi potenze come Stati Uniti, Cina e Russia. 

Secondo Crosetto, l'Italia deve mantenere un ruolo strategico all'interno della Nato e rafforzare i rapporti con Washington, ma senza rinunciare alla propria autonomia decisionale. Il ministro inoltre ha sottolineato che le dinamiche internazionali in atto potrebbero portare a un cambiamento della strategia americana nei confronti dell'Ucraina e della Russia. «Avevo previsto le mosse della Casa Bianca nel rapporto con Zelensky e con la Russia», ha ribadito.