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Liliana Segre
Il "razzismo" e "l'antisemitismo" ci sono "sempre" stati e ci sono tuttora, perché sono "insiti" dell'animo dei "poveri di spirito". Lo sottolinea la senatrice a vita Liliana Segre, già deportata nel lager di Auschwitz, nell'attuale Polonia, intervenendo nella plenaria del Parlamento Europeo a Bruxelles. Il discorso della Segre si è concluso con un lunghissimo applauso dell'Aula e un minuto di silenzio.All'epoca della 'marcia della morte', che i carcerieri nazisti imposero ad una parte dei prigionieri nel lager, ricorda la senatrice, "la paura faceva sì che la scelta" di aiutare gli ebrei "fosse di pochissimi. Non fu solo il popolo tedesco, fu tutta l'Europa occupata dai nazisti, come in Francia e Italia". https://www.youtube.com/watch?v=duFtHGkMbqw In Italia, ha sottolineato, "i nostri vicini di casa furono aiuti straordinari per i nazisti: io parlo dell'Italia, dove abbiamo visto i nostri vicini di casa che ci denunciavano, che prendevano possesso del nostro appartamento, del nostro ufficio". "Anche del cane, qualche volta - ha aggiunto - perché era un cane di razza. Il cane era di razza: questa parola 'razza', ancora la sentiamo dire, e per questo dobbiamo combattere questo razzismo strutturale, che c'è ancora". "La gente mi chiede - prosegue - come mai ancora si parla di antisemitismo? Il razzismo e l'antisemitismo ci sono sempre stati. Non c'era il momento politico per tirare fuori il razzismo e l'antisemitismo, che sono insiti nell'animo dei poveri di spirito"."E poi - aggiunge - arrivano i momenti più adatti, in cui ci si volta dall'altra parte, in cui è più facile far finta di niente. E allora tutti questi che approfittano della situazione trovano il terreno adatto per farsi avanti", conclude.