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"Virgì, pijia na valigia, tu fijio, tu marito, famme un fischio, che se n’annamo via da sta gente de fogna. Lassa perde". E ancora: "Pé questo ve dico che l’onesti dovrebbero pijà e valige, e, annassene, abbandonà sta città bella e zoccola. Si vincheno li vecchi partiti, sète fottuti". Il sonetto romanesco postato da Beppe Grillo diventa un caso politico. C'è chi si offende e s'indigna e pretende scuse, vedi Giorgia Meloni, e chi, invece, nel sonetto pro Virgina Raggi postato dal fondatore del movimento legge in controluce la volontà di liberarsi di una sindaca decisamente non all'altezza. Tra questi la senatrice dem, Monica Cirinnà: "Insomma, Virginia Raggi é stata scaricata da Beppe Grillo, direi definitivamente. Ed é stata scaricata nel modo peggiore: addossando alle romane e ai romani le responsabilità di un'amministrazione pavida, immobile, dannosa. Stesso parere per Riccardo Megi: "È comprensibile che a un anno dalle elezioni Beppe Grillo abbia l'esigenza di dare il benservito alla sindaca Raggi. Grillo ha bisogno dell'escamotage del sonetto per fare passare il cambio di linea e di candidato". Tra i primi a reagire al sonetto, Carlo Calenda: "Caro giullare di terza categoria prima ci scarichi addosso un Sindaco disastroso che ha finito di ridurre in brandelli la città e poi ci insulti? Pensi che i Romani non sappiano usare il vaffa? Vedrai il prossimo anno alle elezioni".E lei? La sindaca Raggi che dice? "Quel 'gente de fogna' non mi piace. Lo so che ti riferisci a chi ruba o incendia ma, se puoi, toglilo. Di una cosa sono fiera, nel mio ruolo sono il sindaco di tutti i romani, soprattutto di chi mi critica" scrove la diretta interessata su Facebook in risposta all'autore del testo in vernacolo romanesco rilanciato da Beppe Grillo. "Franco, grazie di cuore - prosegue Raggi - amo Roma con tutta me stessa: questo mi fa andare avanti insieme all'affetto di tutti voi. Gli ostacoli, i boicottaggi, gli incendi, i sabotaggi in questi anni non sono mancati - e c'e' ancora chi rema contro il cambiamento - ma noi romani siamo piu' forti". Poi la promessa, o la minaccia, dipende dai punti di vista: "VAdo avanti".Indecisa Giorgia Meloni, che in ogni caso vuole le scuse: «Non è chiaro se il sonetto che Grillo ha dedicato alla Raggi sia una esortazione a non ricandidarsi come sindaco o un invito ad andare avanti. Temo che non lo sappia nemmeno lui. Quello che invece è chiarissimo è il disprezzo di Grillo per i romani. Espressioni come 'gente de fogna' sono inaccettabili e mi auguro che il sindaco della Capitale prenda le distanze e pretenda le scuse».