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Da tempo a Roma non si vedeva un corteo partecipato e vivo come quello portato in piazza contro la violenza sulle donne dalle attiviste del movimento "Non una di meno". Migliaia di partecipanti, "siamo 150 mila", hanno annunciato dal carro dell'organizzazione. Un corteo colorato di fucsia, tra palloncini e fazzoletti, arrabbiato negli slogan contro la violenza sulle donne, che chiama ad una "agitazione permanente" contro quello che viene definito "l'attacco in corso alla legge 194" che disciplina l'aborto e contro il ddl Pillon in discussione in Parlamento sulla riforma del diritto di famiglia in caso di separazioni. E poi lo slogan "sorella io ti credo" scandito per tutto il corteo. Le organizzatrici hanno ribadito più volte che alla testa del corteo dovevano esserci solo donne, gli ultimi uomini sono stati invitare a stare nelle retrovie, perché "oggi siamo noi le protagoniste". Centosei palloncini rosa sono poi volati in cielo. Ciascuno ricorda una delle donne morte nel corso del 2018 a causa della violenze subite da uomini, soprattutto da mariti e fidanzati. Mentre i palloncini si levavano cielo una voce leggeva le storie di alcune ragazze uccise negli ultimi anni. C'è stato anche il ricordo di Sara Di Pietrantonio, bruciata nella sua auto dal fidanzato alla Magliana nel 2016 dopo esser stata strangolata. E poi di Desireé Mariottini, la sedicenne trovata morta a San Lorenzo. I numeri Dall'inizio di gennaio alla fine di novembre 2018 sono 77 le donne vittime di violenza, un calo dell'8% rispetto al 2017. Nel contempo aumenta l'eta media delle vittime che sale a 50,8 anni, una su tre e over 65, 8 quelle sopra gli 80 e una addirittura sopra i 100. E' l'associazione Sos Stalking a stilare il drammatico bilancio della violenza sulle donne. Gli ultimi aggiornamenti, diffusi dall'Istat nel report "Le vittime di omicidio", relativi all'anno 2017, chiariscono che l'80,5% delle donne uccise è vittima di una persona che conosce, precisando che "le percentuali sono stabili nel tempo: nel 43,9% dei casi è un partner, nel 28,5% un parente (inclusi figli e genitori) e nell'8,1% un'altra persona conosciuta. I numeri oscillano di qualche unita di anno in anno, ma la strage, seppur con picchi come nel 2013, non accenna a placarsi: nel 2016 in Italia sono state uccise 115 donne, il 2015 ha visto 120 vittime, 117 donne sono state uccise nel 2014 e ben 138 nel 2013. "Dall'altra parte, si registra un aumento dell'azione di contrasto - sottolinea l'avvocato Lorenzo Puglisi, promotore di Sos Stalking - misurata in termine di denunce e arresti anche grazie al nuovo sistema adottato dalla forze dell'ordine chiamato Eva (Esame delle violenze agite), che rappresenta una banca dati aggiornata con una serie di informazioni utili a ricostruire tutti gli episodi di violenza domestica, indipendentemente dal deposito o meno di una denuncia e che ha portato a 159 arresti in flagranza e a 81 provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare".