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Giuseppe Conte, foto Lapresse
Un capo unico, sulla falsariga del ruolo esercitato da Luigi Di Maio prima e Vito Crimi poi, nei panni del reggente. Sarebbe questo il ruolo che Beppe Grillo vorrebbe affidare all’ex premier Giuseppe Conte. Con un mandato a termine, da poi rimettere al voto della base. Lo riporta l'AdnKronos. Nel summit in corso - che vede riunito il quartier generale del Movimento oltre all’ex premier - alcuni avrebbero sollevato la necessità di affiancare al ruolo politico uno o due vice, per non centralizzare troppo il "potere" nella mani di un’unica persona. Non solo. Altri, tra questi Crimi, avrebbero sottolineato la necessità di non ignorare il voto della base, che ha indicato la strada di una "governance" a cinque al posto del capo politico, votando la modifica dello statuto in tal senso. Uno dei possibili compromessi, potrebbe essere quello di trasformare il cosiddetto comitato direttivo in una sorta di "segreteria politica", da affiancare a Conte, ammesso che l’ex premier decida di intestarsi la guida del Movimento. Ma i timori di Grillo, raccontano alcuni beninformati, è che Conte finisca per uscirne "depotenziato", e il Movimento con lui. Non è possibile, la riflessione che avrebbe fatto il garante ai suoi, che in ogni snodo complicato debba tornare in pista lui in prima persona. La riunione si è svolta nella terrazza dell’ultimo piano all'hotel Forum di Roma, con vista mozzafiato sui fori imperiali. Grillo è arrivato con un casco sul capo, un casco bianco con la visiera "anti-Covid" scesa davanti al volto, in stile astronauta. Conte invece è arrivato con la sua scorta, ma ha percorso a piedi l’ultimo tratto, affiancato dall’ex capo scorta che lavora ancora al suo servizio. Alla riunione sono presenti diversi big del Movimento, tra questi Vito Crimi, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Alfonso Bonafede, Riccardo Fraccaro, Paola Taverna, Carlo Sibilia. Assente invece Davide Casaleggio, impegnato nella sesta tappa del tour ’La base incontra Rousseau. «Giuseppe Conte ha raccolto l’invito a elaborare nei prossimi giorni un progetto rifondativo con il Movimento 5 Stelle. Una sfida cruciale per il Movimento, una ristrutturazione integrale per trasformarlo in una forza politica sempre più aperta alla società civile, capace di diventare punto centrale di riferimento nell’attuale quadro politico e di avere un ruolo determinante da qui al 2050». Lo rendono note fonti del M5S vicine all’ex presidente del Consiglio al termine del vertice all’hotel forum. «Il Movimento sarà la forza trainante della transizione ecologica e digitale, poggiando però su pilastri insostituibili, quei valori originari che lo hanno sempre contraddistinto: la tutela dell’ambiente, l’importanza dell’etica pubblica e della lotta alla corruzione, il contrasto delle diseguaglianze di genere, intergenerazionali, territoriali, la lotta contro le rendite di posizione e i privilegi, la più ampia partecipazione dei cittadini alla vita democratica attraverso il rafforzamento degli istituti di democrazia diretta», concludono le stesse fonti. Una sfida cruciale per il Movimento, una ristrutturazione integrale per trasformarlo in una forza politica sempre più aperta alla società civile, capace di essere punto di riferimento centrale nell’attuale quadro politico e di avere un ruolo determinate da qui ai prossimi 30 anni. Il Movimento, in questa ottica, sarà la forza trainante della transizione ecologica e digitale, poggiando su pilastri irrinunciabili, i valori originari che lo hanno da sempre contraddistinto: tutela dell’ambiente, importanza dell’etica pubblica, lotta alla corruzione, contrasto delle diseguaglianze di genere, intergenerazionali, territoriali, lotta contro le rendite di posizione e i privilegi, la più ampia partecipazione dei cittadini alla vita democratica attraverso gli istituti della democrazia diretta, per citarne alcuni. Dire che oggi è fatta anche sul piano operativo, forse è accelerare un pò troppo i tempi, spiegano i bene informati, è più complicato di così, anche se per l’ingresso formale di Conte mancherebbe poco. Ora si tratta di riorganizzare a 360 gradi la struttura interna, ivi, incluso, con ogni probabilità, anche il rapporto con Rousseau, piattaforma sulla quale è ragionevole pensare che dovrà passare il vaglio di ogni modifica dello Statuto. Il giudizio sull’incontro resta positivo. In ogni caso, bocche cucite all’uscita dall’hotel Forum di Roma, dove si sono riuniti, fra gli altri, anche Roberto Fico, Luigi Di Maio, il capo politico Vito Crimi, la vicepresidente del Senato Paola Taverna, l’ex Guardasigilli Alfonso Bonafede e il ministro Stefano Patuanelli.