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«Il M5S non è Conte e non è Di Maio, è una comunità di iscritti che partecipa attivamente. È giusto render conto sempre del nostro operato e confrontarsi internamente». Dopo il fallimento delle trattative per la nomina del Presidente della Repubblica arriva il momento della resa dei conti all'interno del Movimento 5 Stelle. E a dover chiarire le rispettive posizioni sono i due leader - quello in pectore e quello di fatto -, Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, il primo uscito sconfitto dal valzer delle nomination per il Quirinale, il secondo vincitore. Intercettato dai cronisti all'uscita di casa, Conte ha lanciato segnali alla base nonché al ministro degli Esteri. «Se Di Maio ha delle posizioni le chiarirà, perché lui era in cabina di regia, come ministro l’ho fatto partecipare. Chiarirà i suoi comportamenti, ma non a Conte, agli iscritti», ha affermato l'ex presidente del Consiglio. Sui giornali «ho letto una serie di fesserie. Nelle trattative per il Colle ci sono stati momenti in cui mi sono confrontato, come sempre accade, direttamente anche con Salvini. Ma anche Letta si è confrontato direttamente con Salvini. A un certo punto abbiamo avuto una struttura bilaterale di incontri. Avete iniziato a fantasticare una serie di sciocchezze... La nostra linea politica, il nostro asse politico non cambia», ha dunque voluto evidenziare, tentando di scacciare via le voci su un possibile tentativo di ricostruire l'asse giallo-verde. Nessuna frattura con il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, dunque: «Con Letta - ha affermato ai microfoni di Rainews24 - ci siamo sentiti anche questa mattina». Contemporaneamente, però, il leader del Movimento tenta di riconquistare le vecchie bandiere grilline, a partire dal grande "nemico" Alessandro Di Battista. «È un componente storico del Movimento: se si potesse riaprire un dialogo con lui a me farebbe sicuramente piacere», ha affermato, cogliendo al volo le parole di sostegno arrivate dall'ex esponente del Movimento. «Mi fa piacere il suo apprezzamento: lui è una persona intelligente che esprime delle opinioni e con il quale il dialogo c'è sempre stato». A replicare, in serata, è proprio Di Maio: «Decisioni in cabina di regia? Non si è mai parlato di fare annunci roboanti su presunti accordi raggiunti con Pd e Lega, oggi smentiti anche dal segretario dem Letta. Non si provi a scaricare le responsabilità su altri. È chiaro che ci sono diversi aspetti che vanno chiariti».