La Conferenza dei presidenti del Parlamento europeo ha chiuso ufficialmente il processo di audizione dei Commissari designati, spianando la strada al voto sulla nuova Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen. Durante la plenaria, il Parlamento ha approvato il nuovo Collegio con 370 voti favorevoli, un dato inferiore rispetto ai 401 ottenuti dalla von der Leyen al momento della sua nomina lo scorso luglio. Hanno partecipato 688 eurodeputati su 719, con 282 contrari e 36 astenuti.

Il percorso fino al voto

Prima del voto, la Conferenza dei presidenti di commissione ha analizzato i risultati delle audizioni e valutato le lettere di raccomandazione. Questo passaggio ha chiuso l’esame dei commissari, autorizzando la pubblicazione delle valutazioni. In aula, Ursula von der Leyen ha presentato il programma della nuova Commissione europea, chiedendo il sostegno degli eurodeputati: «Chiedo la vostra fiducia in questa squadra per costruire un’Europa più forte e unita».

Il voto ha richiesto una maggioranza semplice. Una volta approvata dal Parlamento, la nuova Commissione sarà formalmente nominata dal Consiglio europeo, con il mandato che inizierà il 1° dicembre 2024.

Le priorità di von der Leyen

Nel suo intervento, Ursula von der Leyen ha evidenziato le sfide principali: coesione territoriale, cambiamenti climatici e infrastrutture moderne. «Dobbiamo affrontare i problemi delle regioni europee, dai cambiamenti demografici alle necessità infrastrutturali. Questa è la missione di Raffaele Fitto, che ho scelto come Vicepresidente esecutivo per coesione e riforme», ha spiegato.

La presidente ha anche richiamato l’importanza storica di Strasburgo, a 80 anni dalla liberazione nazista. «Strasburgo simboleggia un nuovo inizio e la speranza per un’Europa unita. Questa è la casa della democrazia europea e il cuore di un’Europa libera», ha dichiarato.

Un futuro di libertà e unità

Von der Leyen ha concluso il discorso invitando gli eurodeputati a sostenere la visione di un’Europa più coesa e resiliente: «Di fronte a percorsi di divisione e declino, l’Europa ha sempre scelto l’unità. Questa strada non è mai facile, ma insieme possiamo superare ogni ostacolo».

La presidente ha ribadito che la libertà, intesa come scelta del luogo in cui vivere, studiare e lavorare, è una priorità per la sua Commissione. Ha aggiunto che le politiche di coesione devono garantire alle regioni europee il controllo del loro destino.