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È scoppiato un caso Riccardo Fraccaro all’interno del Movimento 5 Stelle. Il deputato, ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, sarebbe a rischio procedimento disciplinare per aver incontrato alcuni giorni fa - «senza il mandato dei vertici», rimarcano fonti grilline - il leader della Lega Matteo Salvini, a Roma, per parlare di Quirinale. Un caso spinoso, quello che coinvolge il parlamentare trentino, dal momento che lo stesso Fraccaro fa parte del collegio dei probiviri 5 Stelle, composto anche da Jacopo Berti e dalla ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone. Dunque a decidere sul suo futuro all’interno del Movimento -se cartellino rosso, richiamo o sospensione- sarebbe chiamato, ironia della sorte, lo stesso Fraccaro. Stando ai retroscena giornalistici (seccamente smentiti dal diretto interessato) Fraccaro avrebbe promesso a Salvini i voti di Parole Guerriere e Italia Più 2050, i think tank che fanno capo ai sottosegretari Dalila Nesci e Carlo Sibilia, per sostenere la candidatura di Giulio Tremonti al Colle. L’indiscrezione ha scatenato un terremoto all’interno di alcune chat M5S, visionate dall’Adnkronos. «Fosse vero, uno di "Innovare" (una delle "correnti" del Movimento, ndr) che si vende i voti di Italia Più 2050 sarebbe una c... di dichiarazione di guerra, proprio», il messaggio di fuoco postato da Giuseppe Brescia in un gruppo Whatsapp frequentato dai membri del think tank di Nesci. Altri colleghi chiedono a gran voce un chiarimento. Che arriva, con una nota diramata in mattinata dallo stesso Fraccaro. «In merito ad alcune ricostruzioni fantasiose riguardo il mio incontro con Matteo Salvini, vorrei chiarire che non si è parlato di numeri né di voti per le prossime elezioni del Presidente della Repubblica», scrive Fraccaro. «La conversazione ha riguardato alcune ipotesi relative al Quirinale, rispetto alle quali ho consigliato a Salvini di aprire un dialogo con il Presidente Conte. Era ed è chiaro che ogni decisione in merito a tutte le ipotesi resta in mano a Giuseppe Conte, che con la sua scelta può determinare il futuro Presidente della Repubblica», conclude l’ex sottosegretario a Palazzo Chigi. A smentire è anche Matteo Salvini, il quale dice: «I retroscena riportati sulla stampa sull’incontro fra me e Riccardo Fraccaro sono privi di ogni fondamento. Si è trattato di uno fra i tanti incontri che ho avuto con diversi esponenti del M5S in queste settimane, alla Camera o al Senato. Abbiamo fra le altre cose scambiato alcune idee sul Quirinale, ma con nessuno di loro non ho mai parlato di numeri, voti o cose simili. Fraccaro mi ha poi consigliato di parlare della chiacchierata con Giuseppe Conte, come normalmente fatto». Anche il sottosegretario al Viminale Carlo Sibilia nega qualsiasi coinvolgimento nella presunta operazione "Tremonti": «Leggo citazioni stampa mio malgrado. Azioni non compiute dal sottoscritto e che non hanno alcun valore. Se interpellato avrei riferito di non esserne a conoscenza: si tratta di ricostruzioni destituite di ogni fondamento. Per me - rimarca in una nota - esistono solo le trattative portate avanti dal M5S e Giuseppe Conte, come sempre dichiarato in questi giorni. Ogni altra insinuazione è falsa e chiunque la alimenti verrà querelato». Dello stesso tenore le parole di Daila Nesci, sottosegretaria al Ministero per il Sud: «Smentisco seccamente quanto riportato da alcuni quotidiani in merito all’elezione del Presidente della Repubblica. I retroscena che parlano di presunte operazioni per sostenere candidature al Colle con un coinvolgimento mio e del think tank Parole Guerriere sono del tutto falsi e privi di fondamento». La deputata calabrese poi aggiunge: «In queste ore, come sempre, sono impegnata a seguire l’attività di Governo e per il Quirinale sosterrò il candidato che verrà espresso dal M5S. Siamo compatti intorno al presidente Conte e alla sua linea politica. Ogni altra insinuazione è falsa e chiunque la alimenti verrà querelato. Siamo in una fase delicata per Paese, nessuno si permetta di giocare partite in solitaria». Ieri sera nel corso dell’assemblea dei deputati grillini il capogruppo Davide Crippa - senza citare Fraccaro - ha invitato i colleghi a non intraprendere iniziative solitarie sul Quirinale: un messaggio che a molti sembrava indirizzato proprio all’ex sottosegretario a Palazzo Chigi. «Credo sia una mancanza di rispetto grandissima l’iniziativa, totalmente senza mandato, che alcuni colleghi hanno cercato di portare avanti in maniera abbastanza improbabile, cercando di "contattare", "agganciare", danneggiando la trattativa in corso e rischiando di compromettere il percorso che stiamo facendo. Vi chiedo massima compattezza e fiducia», l’appello di Crippa.