«Noi contiamo di partire dalla prossima settimana realisticamente le prime persone verranno portate già la prossima settimana nei centri in Albania. Non ci saranno tagli di nastri». Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, intervenendo alla festa de Il Foglio. «I centri sono analoghi a quelli fatti sul territorio nazionale, sono di trattenimento leggero. Non c'è filo spinato, c'è assistenza, non sono Cpr – ha aggiunto – Tutti possono fare richiesta di protezione internazionale e ottenerla in pochi giorni». 

Forti critiche arrivano dalla segretaria del Pd, Elly Schlein: «Mentre una sentenza della Corte di giustizia europea fa scricchiolare l'intero impianto su cui si basa l'accordo di Giorgia Meloni con l'Albania, apprendiamo che il governo vuole accelerare – spiega la leader dem – Accelerare al punto, apprendiamo dalla stampa, che si sono fatti degli affidamenti diretti milionari e senza trasparenza: 800 milioni complessivi che avremmo potuto mettere sulla sanità. Noi siamo contro questa violazione dei diritti fondamentali di chi chiede asilo, che è anche un enorme spreco di soldi dei contribuenti italiani». 

Polemico anche il segretario di Più Europa, Riccardo Magi. «Ha ragione Piantedosi: “Quelli in Albania non saranno Centri di Permanenza”: saranno infatti luoghi dove l'applicazione del diritto italiano ed europeo sarà nei fatti incerta o totalmente sospesa, dove i detenuti non godranno di un effettivo diritto di difesa e dove l’umanità viene lasciata fuori dalle recinzioni e dai cancelli che sono molto alti e Piantedosi sembra fare macabra ironia quando dice che non ci sarà filo spinato – il commento di Magi – “Non ci sarà alcuna cerimonia di apertura” per questa specie di Guantanamo italiana, ha detto ancora Piantedosi: e ci credo, se ne vergognano pure loro di celebrare una qualsiasi inaugurazione». Non solo. «Prima della mesta apertura dei Centri in Albania, chiarezza andrebbe fatta sui contratti ad aziende senza procedura di gara di cui scrive il quotidiano Domani – aggiunge – chiederemo su questo una puntuale valutazione della Corte dei Conti affinché si faccia luce quanto prima».