Anche Don Mattia Ferrari, cappellano di Mediterranea Saving Humans, sarebbe stato vittima di un attacco informatico. Lo hanno scoperto i ricercatori di CitizenLab, che analizzano i telefoni di attivisti e giornalisti spiati con Graphite, spyware militare dell’israeliana Paragon.

«Sono un po’ stressato», dice don Mattia, sorpreso dall’intrusione. L'attacco risalirebbe all'8 febbraio 2024, lo stesso giorno in cui è stato colpito il capomissione di Mediterranea, Luca Casarini e Meta ha avvisato il sacerdote di un «sofisticato attacco sostenuto da entità governative». Secondo John Scott Railton di CitizenLab, questi attacchi porterebbero all'ipotesi di un monitoraggio avanzato. Il fenomeno potrebbe coinvolgere anche altre persone in contatto con le vittime.

In Mediterranea sospettano da tempo di essere un bersaglio: tra i cinque target noti di Paragon ci sono i fondatori Luca Casarini e Beppe Caccia, oltre a David Yambio, collaboratore dell’Ong. Tutti in stretto contatto con vittime di torture in Libia e Tunisia. «Quello che emerge – dicono dall’Ong – è che potrebbero essere state sorvegliate molte più persone». Casarini aggiunge: «Don Mattia dice sempre che la fraternità umana è considerata sovversiva dal potere. Forse ha ragione».

Il sacerdote ha colto comunque l'occasione per lanciare un appello a fare giustizia e a questo proposito le procure di Napoli e Palermo indagano, mentre il governo mantiene il suo riserbo. Salvo le ammissioni parziali dei vertici dei servizi segreti in Copasir e l’intervento del ministro Nordio, ancora non è stata fatta chiarezza.

Le opposizioni, con una lettera al presidente del Senato, chiedono spiegazioni alla premier. Il leader di Iv Matteo Renzi denuncia: «Il governo permette di spiare illegalmente un sacerdote e intanto scarcera un trafficante di esseri umani. Pazzesco». Ilenia Malavasi (Pd) parla di «contorni sempre più inquietanti» e chiede trasparenza. Marco Grimaldi (Avs) invoca un’indagine per desecretare gli esiti e capire chi ha ordinato le intercettazioni.

Per la segretaria dem Elly Schlein la vicenda rappresenta «un’evoluzione inquietante» e accusa il governo di sottrarsi al confronto: «Perché Meloni trova il tempo per le convention sovraniste, ma non per chiarire chi sta spiando attivisti e giornalisti?». Anche Angelo Bonelli dei Verdi attacca: »Chi sono gli spioni e perché il governo non racconta la verità?».